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Cronaca

Guida ai musei meno conosciuti della provincia di Pescara

A Salle si possono scoprire reperti borbonici, a Loreto Aprutino i segreti della tradizione olearia in un antico frantoio. Musica e bande nell'esposizione di Serramonacesca, mentre a San Valentino si scopre l'età della terra con ambre e fossili

Non solo arte e storia: la provincia di Pescara offre un percorso museale variegato, arricchito da alcune della caratteristiche più note del territorio. Ecco dunque una mini guida per gli appassionati di esposizioni, che non volessero accontentarsi solo dei musei più noti e convenzionali.

1. A Loreto Aprutino, centro del “triangolo d’oro dell’olio”, sorge proprio il Museo dell’Olio, ospitato in un antico frantoio, operante nel 1880 in un edificio progettato da Francesco Paolo Michetti. Ha aperto i battenti al pubblico nel 2005, per mostrare macine, presse, bottiglie da esposizione, medaglie, diplomi vinti da Francesco Baldini Palladini, proprietario del concorso, in concorsi dedicati all’oro giallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Dal 15 giugno al 15 settembre, il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 12.30. Nel pomeriggio è prevista reperibilità dalle 17 alle 19. Dal 16 settembre al 14 giugno è aperto solo sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30, con reperibilità pomeridiana dalle 15 alle 17. Visite guidate per i gruppi sono prenotabili tutto l’anno.

2. A San Valentino in Abruzzo Citeriore c’è, dal 2004, nell’ala sinistra della Settecentesca Villa Olivieri de Cambaceres, il Museo dei Fossili e delle Ambre, che raccontano la storia degli ultimi 500 milioni di anni del nostro pianeta. L’esposizione è articolata in due sale: quella Paleontologica, che comprende le sezioni fossili e uomo, e quella delle Ambre, studiate sia dal punto di vista paleontologico, sia da quello di utilizzazione dell’uomo. A breve saranno realizzate altre due sale espositive, per fossili della Majella e reperti di ossa di dinosarui, laboratori didattici e una sala video. Nel periodo estivo, il museo si può visitare nei giorni di mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle ore 17 alle 20; dalle 15 alle 18 in inverno.

3. Il Museo della Musica di Serramonacesca, intitolato al maestro Antonio Tatone, è dedicato a tutti i maestri originari di questo piccolo centro che diedero lustro alle proprie origini, come Silvio Mancini, Vincenzo Colasante, Gino Mancini, Centurione Ettore. Racconta una tradizione bandistica fortemente radicata nel tempo, che secondo alcune testimonianze di anziani del posto risalirebbe addirittura al Settecento. Si può visitare tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19.

4. A Salle, dal 1979, c’è il Museo medievale Borbonico, ospitato nel castello Genova. Vi si possono ammirare copie di manifesti e stampe dell’esercito Borbonico (gli originali sono custoditi nell’Archivio di Stato dopo il restauro, ndc), armi e armature di vario genere. Pezzo forte dell’esposizione è una rarissima copia del Chronicon Casauriense: quella originale, redatta dai monaci fra il IX e il XIII secolo, è custodita al museo nazionale di Parigi, ed è attualmente oggetto di contenzioso fra Italia e Francia. Nel museo di Salle c’è anche una stanza dedicata all’araldica, dove i visitatori possono trovare la radice del proprio cognome. Il museo è visitabile nel periodo estivo dal venerdì alle domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18; in inverno soltanto la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18.

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