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Cronaca

Latte, allevatori in guerra: a rischio la scamorza abruzzese?

Secondo gli allevatori e produttori caseari abruzzesi scendono in piazza per la "guerra del latte", per chiedere maggiori tutele e certificazioni dei prodotti. A rischio chiusura circa 500 stalle nella regione

Anche in Abruzzo è iniziata la "guerra del latte", ovvero la battaglia condotta dagli allevatori e produttori caseari per ottenere maggiori controlli e certificazioni di qualità per i prodotti locali.

A rischio ci sarebbero oltre 500 stalle a causa dei margini praticamente inesistenti riservati agli allevatori, con il prezzo che si moltiplica di quattro volte nel passaggio dalla stalla allo scaffale.

I produttori di Coldiretti si sono ritrovati, assieme ai vertici dell'associazione di categoria, a San Giovanni Teatino. Dalle 9 alle 14, gli allevatori hanno invaso l’accampamento organizzando presidi di volantinaggio anche nei tre ingressi dell’ipermercato e, all’interno, punti informativi di Coldiretti.

Ai presenti hanno distribuito latte fresco pastorizzato, panini al formaggio e sensibilizzato i cittadini alla questione della filiera corta, che garantisce qualità e sicurezza. Presenti anche due mucche dell’Associazione regionale Allevatori (Ara).

“La chiusura di una stalla non significa solo perdita di lavoro e reddito ma anche un danno sociale in quanto la stragrande maggioranza degli allevamenti anche in Abruzzo si trova in zone montane e svolge un ruolo insostituibile di presidio del territorio. Abbiamo un grandissimo patrimonio ambientale che trae la sua forza proprio anche dalle produzioni tipiche come il latte e attività come l’allevamento, un patrimonio che viene quotidianamente messo però a dura prova" ha dichiarato il presidente di Coldiretti Pasetti.

Guerra Latte Coldiretti

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