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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

“Nonna, dagli tutti i soldi”: giovane in carcere per truffa a un'anziana

Un 28enne con precedenti, residente a Napoli, è finito in carcere per un episodio di sostituzione di persona e truffa pluriaggravata in concorso, verificatosi il 9 marzo ai danni di una 88enne residente a Pescara

Un 28enne con precedenti, residente a Napoli, è finito in carcere per un episodio di sostituzione di persona e truffa pluriaggravata in concorso, verificatosi il 9 marzo ai danni di una 88enne residente nella nostra città, in seguito alla quale l’uomo si è impossessato di 2.500 euro in contanti oltre a monili in oro del valore di circa 4.000 euro. Ieri la squadra mobile di Pescara, con l’ausilio del personale del commissariato di Napoli-Scampia, ha dato esecuzione al provvedimento con cui il gip del capoluogo adriatico ha disposto la custodia cautelare per il 28enne.

Il raggiro era stato messo in atto con l’aiuto di almeno due complici, non ancora rintracciati (e in corso di identificazione), che avevano intrattenuto la vittima al telefono. Sulla linea fissa il primo complice aveva finto di essere il nipote della donna, in difficoltà economica, dicendo che lui e suo padre sarebbero stati arrestati se non fosse stato immediatamente saldato un debito di quasi 7.000 euro derivante dall’acquisto di materiale elettronico; poi, al cellulare, aveva chiamato il secondo complice, presentandosi come un impiegato e riferendo che la ditta che reclamava i soldi aveva la sede all’interno di un imprecisato ufficio postale, con la minaccia di far finire il ragazzo in manette se non avesse immediatamente ricevuto la somma dovuta.

Contestualmente si era presentato nell’abitazione della vittima un uomo dall’accento campano, di circa 30 anni, cioè la persona arrestata ieri dagli investigatori, dicendo di essere venuto a ricevere il pagamento per conto dell’ufficio postale: a lui la signora aveva consegnato la somma di 500 euro e tutti gli oggetti in oro che custodiva in casa per un valore complessivo di 4.000 euro, compresa la propria fede nuziale. Dopo aver preso soldi e monili e averli riposti in un sacchetto, lo sconosciuto precisava che il valore complessivo non copriva l’intero importo richiesto, e chiedeva pertanto all'anziana se fosse titolare di una carta di pagamento, ma alla risposta negativa andava via dichiarando che avrebbe dato seguito alla denuncia.

Nel frattempo il falso nipote, al telefono fisso, implorava la nonna con le seguenti parole: “Nonna, dagli tutti i soldi, altrimenti arrestano me e mio padre…non stare lì a pensare…”. L’anziana a quel punto, spaventata e intimorita, si recava in un vicino ufficio postale e prelevava la somma di 2.000 euro dal proprio conto, consegnandola immediatamente all’indagato, che era tornato nuovamente a casa sua. La donna si sarebbe accorta di essere stata ingannata soltanto nel pomeriggio, parlando con il proprio figlio, genitore del nipote che le avrebbe telefonato la mattina.

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