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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Giornata della Memoria: gli interventi e le cerimonie a Pescara

Oggi, 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria, per ricordare la tragedia dell'Olocausto e della Shoah. Anche a Pescara ci sono state cerimonie e momenti di riflessione. Testa ed il consigliere Pd Marchegiani hanno espresso il loro pensiero

Oggi, 27 gennaio, si celebra come ogni anno la Giornata della Memoria, per ricordare la tragedia dell'Olocausto e della Shoah che portò alla morte di milioni di ebrei.

Per l'occasione, il Prefetto di Pescara Orrei ha consegnato stamane, nel corso di una cerimonia ufficiale, alcune medaglie d'oro e ed onorificenze dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, a dei cittadini pescaresi deportati ed internati nei campi di sterminio nazisti.

Anche in Comune, il Presidente del Consiglio Licio Di Biase ed il sindaco Mascia sono intervenuti ieri sul tema della Giornata della Memoria, con il Presidente Di Biase che ha tenuto oggi un incontro al quale hanno partecipato anche due sopravvissuti pescaresi ai campi di concentramento, Vincenzo Camplone ed Ermanno Parete.

"La shoah è stata forse la più grande tragedia umana del secolo scorso, uno sterminio sistematico di tutti gli oppositori politici e di gruppi etnici e religiosi frutto di una follia alimentata dall’odio razziale. Una follia che, talvolta, vediamo ripetersi anche nei nostri giorni. La memoria condivisa della Shoah deve invece riunire le società contemporanee" hanno detto Di Biase e Mascia.

Sulla Giornata della Memoria, sono intervenuti, fra gli altri, anche il Presidente della Provincia Guerino Testa ed il consigliere comunale del PD Paola Marchegiani.

Guerino Testa: "Istituito dieci anni fa, il Giorno della Memoria si celebra oggi, 27 gennaio, perché in questa data le Forze Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi. Al di là di quel cancello, oltre la scritta «Arbeit macht frei» (Il lavoro rende liberi), apparve l’inferno. E il mondo vide allora, per la prima volta da vicino, quel che era successo, conobbe in tutta la sua cruda realtà lo sterminio commesso fino ad allora. Il Giorno della Memoria è un atto di riconoscimento di questa storia. Della storia di persone come noi, uomini e donne come i nostri genitori, bambini, anziani che le leggi razziali del 1938 hanno definito “diversi” perché ebrei, e quindi non degni di avere gli stessi diritti di tutti. Insomma, non potevano vivere come tutti. Anzi, non dovevano vivere e basta.

Non sembrò sufficiente ghettizzarli, marchiarli con la stella gialla: andavano eliminati, strappati dalle case, rinchiusi nelle carceri e poi trasferiti alla stazione e ammassati nei carri merci per essere deportati nei lager nazisti. E, al termine di un viaggio lungo e disumano, lo sterminio nei forni crematori. Una pagina orribile della nostra storia che abbiamo il dovere di non dimenticare. È importante ricordare e trasmettere alle nuove generazioni il ricordo di quelle donne, quegli uomini e quei bambini che non hanno avuto diritto alla vita.

Proprio apprezzando a pieno la vita e contestando ogni tipo di emarginazione e denigrazione dei diritti altrui riteniamo necessario affermare a gran voce, oggi più che mai e per tutti i giorni a venire, la dignità e l’inviolabilità di ciascuno. Ogni uomo va riconosciuto come tale, con tutti i diritti di cui è titolare, rispettando le differenze tra gli uni e gli altri, dimostrando di avere imparato dagli errori del passato e di voler scrivere insieme una nuova pagina della storia, all’insegna dell’accoglienza e della tolleranza."


Paola Marchegiani: "Nel 2000 il Parlamento italiano ha aderito alla proposta internazionale di istituire il “Giorno della Memoria”, fissando al 27 gennaio – giorno della liberazione di Auschwitz – il momento della commemorazione di tutte le vittime del nazismo e del fascismo: ebrei, omosessuali, handicappati, zingari, dissidenti politici.
Un crimine che ha riguardato l’umanità tutta e che ha impresso nella nostra memoria le immagini di quell’orrore.

I testimoni stanno per scomparire, ma questo giorno non deve diventare banale retorica: ricordare è il nostro primo impegno, per essere in grado di dare ai più giovani gli strumenti per “capire” le conseguenze del razzismo e i delitti di cui l’umanità può diventare responsabile.

Theodor Adorno ha affermato che dopo l’Olocausto sarebbe stato “impossibile scrivere poesie”: un mondo in cui questo dovesse accadere non sarebbe degno dell’Umanità.
Ogni città, ogni paese, ha ricordato questa data;

A Pescara, eccetto la conferenza stampa del Presidente del Consiglio al quale va il mio ringraziamento per la doverosa sensibilità istituzionale dimostrata a nome di tutti i consiglieri comunali, lo zero assoluto.

Non un iniziativa culturale dell’Assessore Seller non una parola del Sindaco Albore Mascia che anche su un tema storicamente e culturalmente così rilevante soprattutto in un periodo come quello che sta attraversando il nostro paese e l’Europa è “ASSENTE NON PERVENUTO”.

In questo totale vuoto del Comune chi volesse partecipare con un atteggiamento corale ad una così grande tragedia posso consiliare una eccezionale mostra intitolata “FINE CORSA reportage della memoria” con fotografie di Giovanni Sacchetti, curatori Antonio Zi Marino e Giovanni Benedicenti presso la Sala Teatro dei Gesuiti, via del Santuario, 160 – Pescara"
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