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Cronaca

Il carabiniere pescarese Mancini non è morto a causa del vaiolo delle scimmie in vacanza a Cuba

La prima ipotesi sulla causa di morte del militare dell'Arma Germano Mancini è stata smentita: a stroncarlo sarebbe stata una broncopolmonite

Non è stato il vaiolo delle scimmie, come inizialmente ipotizzato, a causare il decesso di Germano Mancini.
Come riferisce Today, il carabiniere originario di Pescara sarebbe stato stroncato da una “broncopolmonite da germe sconosciuto e danni multipli agli organi”.

Lo scrive il medico legale cubano che ha eseguito l’autopsia sul corpo del comandante della caserma dei carabinieri di Scorzè.

Il 50enne residente a Noale in Veneto, è deceduto lo scorso 21 agosto a L’Avana mentre era in vacanza con una coppia di amici e la moglie cubana. La salma del militare, rientrata in Italia sabato, si trova ora all’obitorio di Noale, in provincia di Venezia. Germano Mancini, arrivato a Cuba il 15 agosto, era stato ricoverato in condizioni critiche il 18 agosto, ed era morto la sera del 21. La moglie del sottufficiale ha chiesto alla Procura di Venezia una nuova autopsia sul corpo del marito, per fare chiarezza sulle effettive cause del decesso. Mancini era arrivato sull’isola caraibica il 15 agosto. Tre giorni dopo il carabiniere italiano è stato ricoverato in ospedale in terapia intensiva. Sabato 20 agosto, il ministero della salute cubano, in una nota, aveva comunicato di aver accertato il primo caso ufficiale di contagio di vaiolo delle scimmie sull'isola precisando che l'uomo - il Mancini - si trovava ricoverato in "condizioni critiche" dopo un arresto cardiaco. Poi il decesso il giorno seguente, il 21 agosto 2022.

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