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Cronaca

Mancini morto per il vaiolo delle scimmie? Il ministero: "Non ci sono conferme scientifiche"

Quello del carabiniere pescarese deceduto a Cuba sarebbe il primo caso di contagio sull'isola, nonché il primo morto italiano a causa del nuovo virus. Ma il nostro ministero della salute frena

Germano Mancini, il carabiniere 50enne di origini pescaresi morto a Cuba mentre era in vacanza, sarebbe deceduto a causa del vaiolo delle scimmie. Lo sostengono le autorità sanitarie cubane, ma il nostro ministero della salute frena, puntualizzando di “essere a lavoro per acquisire elementi utili” poiché finora “non ha ricevuto conferme scientifiche dalle autorità sanitarie locali”. 

Di sicuro “il paziente, che si trovava in condizioni critiche instabili dal 18 agosto, è morto la sera del 21 agosto”, fa sapere il ministero dell’Avana. Intanto Emanuele Spiller, comandante del reparto operativo carabinieri di Venezia, ha dichiarato quanto segue all'agenzia di stampa Agi:

“Confermiamo il decesso, ma non sappiamo ancora nulla sulle cause. Aspettiamo che l’Ambasciata ci faccia sapere qualcosa in più. Noi sappiamo che era in vacanza con degli amici e poi ha cominciato a stare male”.

Sabato 20 agosto il ministero della salute cubano aveva dato per certo il primo caso ufficiale di contagio di vaiolo delle scimmie, spiegando che "un turista italiano", purtroppo "in pericolo di vita", aveva "ricevuto una diagnosi" di questo nuovo virus e si trovava "in condizioni critiche, in un ospedale della capitale". Il paziente era "arrivato a Cuba come turista il 15 agosto" e “il rapporto dell’autopsia effettuata nell’istituto di medicina legale" concludeva che la morte era stata "causata da sepsi dovuta a broncopolmonite con germe indeterminato e danni a più organi".

L'uomo, sempre secondo il ministero della salute pubblica dell'isola, aveva anche "subìto un arresto cardiaco", per cui “si stanno studiando possibili cause associate che possano aver condizionato la sua gravità”. Inoltre "durante la sua permanenza ha alloggiato in una casa in affitto e visitato diverse località delle province occidentali del Paese".

Infine “l’indagine epidemiologica viene condotta in modo approfondito e si stanno adottando azioni per controllare il focolaio, in conformità con il protocollo approvato per affrontare questa malattia” a Cuba, tanto che chi ha avuto contatti con Mancini si troverebbe attualmente in isolamento, sempre secondo le autorità cubane.

Se le ipotesi venissero confermate, il carabiniere pescarese sarebbe il primo morto italiano a causa del vaiolo delle scimmie. Mancini, separato e padre di un figlio, da più di vent’anni abitava a Noale e da pochi mesi aveva assunto il comando della stazione di Scorzè. Lascia anche la madre di 88 anni, che risiede tutt'ora a Pescara.

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