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Cronaca

Furto con spaccata alla Birreria del Corso: 20 euro di birra e 4 merendine il bottino, ma i danni sono di oltre 5mila euro

A raccontare lo spiacevole episodio, che non è il primo, è il titolare, Massimiliano Pisani che teme siano stati, di nuovo, dei minori e parla di "degrado social" oltre che di allarme sicurezza: "Vale più una foto su Instagram che una laurea, è assurdo"

Hanno fatto oltre 5mila euro di danni per rubare poco più di 20 euro di birra, cioè circa 13 bottiglie, i pos di due servizi di delivery inutilizzabili per altri scopi e quattro Kinder fetta al latte che Massimiliano Pisani, il titolare della Birreria del Corso di via Regina Elena, aveva comprato per sé. Di certo non si può parlare di ladri professionisti e questo fa ancor più riflettere sul fenomeno della microcriminalità. Si spera ora di riuscire ad individuare gli autori del furto dalle videocamere dei locali vicini, spiega a IlPescara Pisani che, nonostante non si tratti del primo sgradevole e "costoso" episodio, ha subito rialzato la saracinesca. Un vero eufemismo in questo caso visto che per rubare birra e kinder fetta a latte hanno distrutto proprio le inferriate e frantumato le porte a vetri del locale che, da sole, costano intorno ai 2.500 euro mila euro l'una, se non di più.

“Ormai subiamo un furto ogni anno e mezzo. Nell'ultimo caso il responsabile è stato individuato, era un minore con precedenti ed è ancora in corso il processo”, spiega. Non si possono di certo definire semplici “bravate” e il timore è che, anche in questo caso, gli autori possano essere dei giovanissimi. “Siamo in centro da oltre 50 anni e oggi c'è un problema di sicurezza che non più quello di prima. Siamo piuttosto arrabbiati. In qualità di presidente del settore commercio di Confartigianato ho fatto tantissime riunioni e comunicati stampa denunciando che da queste parti cioè tra piazza Salotto, via Regina Elena e via Regina Margherita, il degrado è costante. Prima chiudevamo alle due di notte: ora alle 23.30 perché restare aperti è rischioso”. Situazione che, in realtà, non viene denunciata solo da queste parti. Anche dalle parti di Porta Nuova si sono verificati simili episodi ai danni sia degli esercenti che dei privati cittadini cui non di rado vengono danneggiate auto e motorini. La scelta che ha fatto Pisani, quella di chiudere prima, per le stesse ragioni le ha fatte anche una pizzeria che si trova in piazza Unione, come ci conferma il suo titolare e la porta a vetri frantumata lo dimostra.

Ma se nella zona più centrale dove c'è la Birreria del Corso tanti esercenti storici hanno deciso di non fare più le ore piccole, spiega ancora il responsabile di Confartigianato, ci sono quelli che, invece, “restano aperti anche fino alle sei del mattino in barba agli orari”. Gli chiediamo se questo, a suo parere, non rappresenti un danno per la categoria: “sì lo è”, risponde, ma il problema più grande per lui è quello che definisce il “degrado social” che deriva da un vero e proprio problema educativo. “Ragazzi che non si conoscono si danno appuntamento per fare delle risse come è accaduto qualche settimana fa e magari solo per farsi una foto da mettere su Instagram. E' assurdo. Non c'è neanche una ragione per compiere un furto: non lo faccio per avere cibo, ma perché fa figo, questa è la situazione. Conta più una foto su Intagram che una laurea”. Il problema dei controlli c'è, aggiunge, ma è pur vero, tiene a precisare “che anche le forze dell'ordine hanno un numero di personale limitato e fanno ciò che possono”. Nonostante tutto di chiudere non se ne parla: “abbiamo le ossa dure, la porta la riavremo presto, il tempo di rifarla. Possiamo lavorare anche senza: stiamo lì da 52 anni”.

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