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Cronaca

Frode Iva per 6 milioni di euro nel settore dei carburanti, arrestato imprenditore abruzzese: perquisizione anche a Pescara

Questa mattina, venerdì 5 luglio i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziari hanno eseguito, in provincia di Teramo, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e un sequestro preventivo per equivalente fino a concorrenza di 5,8 milioni di euro

Un'associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di frodi fiscali "carosello" nel settore del commercio dei carburanti per autotrazione.
È quella che ha scoperto la Guardia di Finanza di Padova nell'ambito di una complessa indagine denominata "Meduse al sole".

Questa mattina, venerdì 5 luglio i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziari hanno eseguito, in provincia di Teramo, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e un sequestro preventivo per equivalente fino a 5,8 milioni di euro.

A emettere i provvedimenti è stato il Gip del tribunale padovano.

L'attività è frutto di una complessa indagine, denominata "Meduse al sole", coordinata dalla Procura della Repubblica di Padova, che ha consentito di individuare, anche mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, un'associazione per delinquere che metteva in atto frodi fiscali tramite la creazione di società "filtro" e "cartiere" incaricate, queste ultime, di emettere false dichiarazioni d'intento nei confronti di depositi commerciali con qualifica di "destinatario registrato" nonché fatture per operazioni inesistenti nei confronti di "società filtro".

Il sistema di frode, oggetto anche degli approfondimenti giornalistici compiuti di recente dal programma televisivo Report, ha consentito a 8 società "cartiere" con sedi a Roma, Capua, Sabaudia e Chieti facenti capo all'organizzazione criminale, appositamente costituite e cessate dopo pochi mesi di attività, di omettere il versamento di quasi 6 milioni di euro di Iva dovuta, in relazione al commercio di oltre 30 milioni di litri di carburanti, acquistati in soli dieci mesi da depositi comunitari, ubicati in Slovenia e in Croazia. Una volta immesso in consumo nel territorio nazionale, il carburante veniva destinato alla rete di distributori delle cosiddette "pompe bianche".

Diciassette le persone a oggi indagate e decine le società coinvolte dai traffici illeciti realizzati dall'organizzazione che si è avvalsa di prestanome per la formale intestazione delle società "filtro" e "cartiere" nonché delle prestazioni di nazionalizzazione dei prodotti di origine comunitaria rese da compiacenti depositi commerciali di prodotti petroliferi. Nel corso delle indagini sono state effettuate decine di perquisizioni che hanno interessato persone e società nelle province di Padova, Venezia, Roma, Milano, Pescara, Teramo, Chieti, Bari e Salerno e hanno permesso di operare il sequestro di una lussuosa villa (con piscina e annesse scuderie) nel teramano del valore stimato in oltre un milione di euro, saldi di conto corrente e di beni mobili, tra cui tre autovetture, orologi marca Rolex, gioielli e numerosi apparati informatici e telefoni cellulari, riconducibili al dominus dell'organizzazione.

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