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Cronaca

Filovia, il WWF minaccia ricorso alla Corte dei Conti: "Stop ai lavori"

L'appello del WWF all'Architetto Sorgi, Presidente della Commissione Regionale V.I.A., indagato dalla Procura, è chiaro: "Si astenga da qualsiasi altra decisione sul progetto"

L'appello del WWF all'Architetto Sorgi, Presidente della Commissione Regionale V.I.A., che ha lavorato al progetto della Filovia di Pescara è chiaro: “si astenga da qualsiasi altra decisione sul progetto”.

Per gli esponenti del WWF questa storia è “arrivata ormai ai titoli di coda” e, per questo, bisogna “fermare i lavori e abbandonare un progetto errato” per lavorare alle nuove soluzioni sulla mobilità".

Sia l'arch.Sorgi, sia il presidente della G.T.M. Russo (con il suo predecessore Renzetti) hanno cercato  in tutti i modi hanno di non ammettere ciò che era evidente anche solo leggendo le poche righe delle norme europee: la Valutazione d'Impatto Ambientale era obbligatoria e la decisione del 2008 del Comitato V.I.A. di escluderla era sbagliata.

Il WWF non risparmia critiche nemmeno verso il Comune di Pescara che, nonostante i numerosi tavoli tecnici a cui ha partecipato anche il WWF, ha più volte affermato che il progetto non era di competenza della città pescarese. Il progetto tuttavia ha un forte impatto sulla città di Pescara e costerà 26 milioni di euro (dopo i primi 31 stabiliti inizialmente) e, per questo, “la città dovrebbe interessarsene e intervenire”.

Gli ambientalisti si sono subito schierati contro questo progetto dall'impatto ambientale devastante per gli abitanti della zona e per la mobilità urbana. Sin dall'ottobre 2010 il WWF aveva scritto all'arch. Antonio Sorgi per sottolineare come  l'opera necessitasse della Valutazione d'Impatto Ambientale. Il dirigente non rispose e per questo l'associazione decise di inviare agli inizi del 2011 un dettagliato esposto alla procura di Pescara e alla Commissione Europea.

A luglio 2012,  il WWF presentò un secondo esposto alla Procura ed alla Commissione UE evidenziando le risposte fuorvianti con cui lo stesso arch. Sorgi rispondeva alle richieste di chiarimento dell'Unione Europea.

“Questa corrispondenza, rimasta ignota fino ad allora, fu divulgata ai cittadini abruzzesi solo grazie alla stampa. Lettere che evidentemente dovevano rimanere “riservate”, tanto da spingere la Regione Abruzzo a denunciare la loro divulgazione alla Procura!” ci ricordano gli ambientalisti del WWF che sottolineano come sempre in quel periodo Sorgi aveva provveduto a “non sospendere del tutto i lavori ma imponeva solo di evitare di installare materiale relativo alla guida vincolata immateriale”. Tuttavia lo stesso Sorgi sapeva da circa 4 mesi che la Commissione Europea aveva posto espliciti quesiti alla Regione Abruzzo sull'installazione dei pali e dei fili sulla cosiddetta strada parco.

Il WWF quindi precisa che “fin da allora era del tutto evidente che la partita si sarebbe giocata sui pali e non sui piccoli magneti. Non sappiamo se tutti i presenti quel giorno furono avvertiti dell'esistenza di tale corrispondenza. Ricordiamo altresì che l'arch. Sorgi neppure rispose alla richiesta di audizione presentata per quella seduta del comitato. La Regione non spiegò alla U.E. la situazione dei pali e solo grazie al secondo esposto del WWF la Commissione Europea fu informata dettagliatamente della situazione”.

Il WWF quindi si schera contro la cosiddetta V.I.A. A posteriori, cioè quella “in sanatoria”.

In Italia questo procedimento è stato inoltre menzionato da una recente sentenza della Corte di Giustizia europea, che ribadisce che la V.I.A. è uno strumento preventivo ed evidenzia come il Diritto di uno Stato dell'Unione possa teoricamente prevedere, in casi del tutto eccezionali, una cosiddetta V.I.A. “in sanatoria”.

Sebbene questa procedura sia contemplata dall'Unione Europea, è totalmente esclusa dal Testo Unico sull'Ambiente, cioè lil famoso D.lgs.152/2006.

Il WWF quindi  non esclude un ricorso alla Corte dei Conti.

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