Oltre 150 alias compreso Putin, ma una vera identità non ce l'ha: espatriato da Monza, nel 2021 fu "cacciato" anche da Pescara
Una storia incredibile quella dell'uomo fermato nella città lombarda e portato fuori dai confini nazionali. Da lui non una parola, ma si è scoperto che di nomi, nazionalità e anni di nascita ne aveva tanti e li aveva forniti non solo in tante città italiane, ma anche all'estero. Fu il questore a firmare per lui il foglio di via obbligatorio
Almeno 150 alias tali da rendere impossibile risalire alla sua identità e tra i tanti c'era anche Putin. E' a Monza che lo hanno fermato la notte del primo agosto e da qui è stato allontanato dal territorio nazionale, ma tra le tante città in cui si è fatto conoscere c'è stata anche Pescara. Era il 2021 quando il questore el capoluogo adriatico firmò per lui un foglio di via obbligatorio. Aveva poi messo a segno numerose violazioni del provvedimento con conseguente deferimento all’autorità giudiziaria, violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Ora l'epilogo, forse, di una storia che se non fosse costellata di reati compiuto in tutto il Paese, sarebbe quasi da film.
A riportare la notizia dell'uomo “senza identità” è l'Adnkronos. L'ultimo episodio, come detto, è avvenuto a Monza. L'uomo, più volte destinatario dell'ordine di lasciare il territorio europeo e di denunce per resistenza a pubblico ufficiale, il primo agosto scorso è stato notato in una piazza cittadina da un equipaggio dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico-squadra volanti della questura di Monza, mentre era adagiato a terra su un materassino, intralciando così la circolazione dei veicoli.
Pensando stesse male hanno cercato di parlargli ma lui, alla vista della polizia, si sarebbe alzato e alla richiesta di fornire le generalità sarebbe rimasto fermo a fissare il vuoto senza proferire parola. A quel punto è stato portato in questura e così, dai rilievi fotografici e dattiloscopici, si è fatta la scoperta: non aveva un'identità, ne aveva così tante che capire se tra quelle ci sia quella vera sarebbe praticamente impossibile.
Certo è che si è fatto conoscere in Italia e in altri Paesi europei dichiarando ogni volta nomi e nazionalità differenti e se il nome era uguale non lo era la data di nascita. A volte era nato in Lussemburgo, altre volte in Austria, altre ancora in Russia. Tante cittadinanze diverse, tanti nomi diversi e tanti anni di nascita diversi quelli forniti non solo nelle città italiane da cui è stato allontanato, ma anche all'esterno. In alcuni casi si sarebbe dichiarato “apolide”.
Nella sua lista, dunque, anche Pescara e il foglio di via della questura. Al termine degli accertamenti fatti a Monza le sue generalità sono state inserite e segnalate anche al servizio cooperazione internazionale di polizia per tentare di risalire alle esatte generalità. Per l'uomo è stato quindi disposto l'allontanamento dal territorio nazionale con le generalità di 'sconosciuto'.