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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza idrica, Codici: "L'Aca va sciolta e rifondata"

Pubblichiamo l'intervento di Domenico Pettinari, segretario di Codici, riguardante l'Aca e la gestione dell'acqua nel territorio pescarese

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Oggi dobbiamo ancora una volta dire grazie alla magistratura Pescarese, l’unica, a differenza della politica (di centro sinistra o di centro destra che sia) in grado veramente di scoprire le “cancrene” delle nostre società pubbliche e l’unica in grado di ripristinare quel minimo di legalità che ci si aspetta.
Oggi vi sono due grandi inchieste della magistratura Pescarese sull’Azienda ACA Spa. Due inchieste – ripetiamo – partite da noi, da esposti di CODICI.
Una sulle assunzioni illegittime . Una sugli storni selvaggi.
Quella sulle assunzioni illegittime PM Dr. Valentina D’Agostino per cui sono già stati rinviati a giudizio l’ex Presidente Bruno Catena e l’attuale Direttore Generale Bartolomeo Di Giovanni vede i vertici dell’Aca imputati per aver assunto illegittimamente circa 83 dipendenti della società senza concorso con la sola chiamata diretta la maggior parte di questi legati da rapporti di parentela o di militanza politica con il c.d. Partito dell’Acqua e la politica locale.
Quella sugli storni selvaggi PM Dr. Gennaro Varone vede sotto inchiesta i vertici attuali dell’ACA Spa per aver stornato fatture per centinaia di migliaia di euro a noti imprenditori e ad attività locali senza giustificato motivo.
Ebbene basterebbero queste due grandi inchieste a darci le risposte che tutti cercano.
Ma va fatta una piccola precisazione.
L’Aca sta rispondendo alla emergenza idrica con l’allaccio di nuovi punti di captazione vale a dire pompiamo più acqua nei serbatoi e tutto si risolverà!!!!
MA quale intervento più sbagliato poteva inventarsi l’ACA Spa se non quello che sta attuando in questi giorni avendo una rete colabrodo che perde da tutte le parti con punte (di perdita) dell’81% in alcuni paesi della provincia e con Pescara al 60% e l’azienda pensa bene di pomparci più acqua dentro.
Pompando più acqua dentro ad una conduttura colabrodo non faremo altro che aumentare le perdite perché aumenta la portata e quindi la pressione ma aumenteremo anche la falla e quindi dovranno aumentare per forza anche gli  interventi costosissimi di manutenzione ..Risultato: non verrà risolto mai il problema al contrario aumenteranno le perdite e i costi per la società e quindi per la collettività. E questo problema lo riavremo ogni estate quando le richieste del servizio idrico per forza di cose aumenteranno.
Cosa avrebbe dovuto invece fare l’ACA spa per risolvere definitivamente l’annoso problema? Semplice. Predisporre come tra l’altro intimato dal Commissario Unico straordinario dell’ATO (ente di controllo dell’aca) un cronoprogramma degli interventi strutturali da realizzarsi in tempi rapidissimi sulle reti colabrodo prevedendo il rifacimento di nuove condutture.
MA perché non fa questo l’ACA Spa?
Semplice, perche dice di non avere i soldi nonostante i notevoli aumenti della tariffa negli ultimi anni giustificati proprio per il rifacimento delle condutture.
Allora forse qualcuno ci sta prendendo in giro…anche perché fonti interne all’azienda ci dicono che  gli aumenti tariffari introdotti fin’ora a malapena serviranno per ripianare il bilancio. Quindi niente opere.
Ma qui torniamo alle inchieste giudiziarie dove troviamo la risposta a che fine fanno i soldi della nostra società pubblica.
Ebbene non vi sono i soldi perché le fatture salatissime di decine di migliaia di euro e anche di centinaia di migliaia di euro intestate a grandi società private sono state inspiegabilmente stornate dall’ACA senza un valido motivo e quindi a causa di questi grossi “regali” alla clientela importante vi sono stati tanti mancati introiti da tariffa.
Non vi sono i soldi perché una società che dovrebbe puntare sull’efficienza del personale tecnico ed amministrativo oggi si ritrova con più del 50% del personale assunto a chiamata diretta senza aver sostenuto alcun concorso e quindi senza aver dimostrato di avere competenze e capacità per ricoprire quel ruolo nell’azienda. Sicuramente l’azienda non rende come dovrebbe una società pubblica che ha rispettato la legge ed ha proceduto all’assunzione delle professionalità migliori messe a concorso tra di loro.
Ma soprattutto non vi sono i soldi perché come si evince dal bilancio consuntivo dell’aca 2011 vi sono 67 milioni di euro da recuperare per morosità e l’ACA ne ha recuperati nell’anno 2011 a malapena 4 milioni…tra quanti anni  riusciranno a recuperare tutto il resto e quello che si aggiungerà poi di anno in anno?
Un commento su tutto quello che sta accadendo non può non tener conto delle due grandi inchieste giudiziarie che invece ci forniscono una lettura sana e trasparente di quello che è l’ACA Spa.
Dopo tutto ciò a cui stiamo assistendo per l’ennesima volta a mio avviso è giunto il momento per intervenire in maniera forte e concreta sulla gestione di una azienda pubblica ormai al declino.
Necessita urgentemente che il Presidente della Regione Abruzzo proceda al commissariamento dell’ACA Spa come ha fatto in passato con gli Ato abruzzesi al fine di ripristinare una gestione economica, efficiente e trasparente.

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