Sottoposta a mastectomia in una clinica privata poco dopo rischia di morire per uno pneumotorace, salvata nel pronto soccorso
La donna è arrivata nel pronto soccorso dell'ospedale di Pescara con una grave insufficienza respiratoria nella serata di giovedì 19 ottobre
È una storia a lieto fine, per fortuna, quella che proviene dal pronto soccorso di Pescara nel quale una donna giunta con una grave insufficienza respiratoria è stata salvata.
A raccontare quanto accaduto è il medico, un chirurgo toracico, che nella serata di ieri, giovedì 19 ottobre, ha risposto a una chiamata urgente in reperibilità.
Il caso: grave insufficienza respiratoria dovuta a uno pneumotorace massivo bilaterale.
«Corro in auto», si legge in una condivisione, «entro ancora in borghese nella shockroom del pronto soccorso, il collega rianimatore fatto chiamare è già lì il campetto operatorio è pronto. “Signora stia tranquilla non le accadrà nulla di particolare dobbiamo posizionarle due drenaggi uno a destra e l’altro a sinistra” mentre i nostri occhi freneticamente osservano il campo operatorio, il materiale occorrente, i parametri vitali al monitor, la pressione è bassa, bradicardia marcata, saturimetria sostenuta da ossigeno ad alti flussi. Scegliamo il punto dove drenarla per riespandere il polmone prima destro e poi sinistro facendo attenzione a non provocare danno alle vicine protesi mammarie. Effettuiamo la manovra. La paziente terrorizzata lamenta dolore e finalmente aspirata l’aria rientra in una situazione di sicurezza».
Poi la spiegazione di come la donna sia arrivata in quelle condizioni nel pronto soccorso: «“Signora, ci racconti cosa è successo”. Risposta: "Dottore questa mattina sono stata sottoposta in una struttura privata fuori regione a intervento di mastectomia bilaterale preventiva e contestuale posizionamento di protesi e dimessa dopo tre ore, intervento chirurgico in regime privato perfettamente riuscito". Buonanotte da un medico della sanità pubblica. Ps: la signora adesso sta bene».