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Cronaca Bussi sul tirino

Discarica Bussi, relazione shock: "Acqua avvelenata, 700 mila persone a rischio"

Ha contenuti allarmistici e toni molto forti la relazione stilata dagli esperti dell'avvocatura dello Stato in merito ai rischi per la popolazione derivanti dalle acque contaminate dalla discarica di Bussi

Un bacino di 700 mila persone a rischio per la contaminazione delle acque a causa della discarica di Bussi, mai informate adeguatamente ed esposte dunque ai rischi derivanti dalla presenza di sostanze tossiche e nocive per la salute.

E' quanto emerge dalla relazione dei consulenti tecnici dell'avvocatura dello Stato, in merito alla situazione della discarica di Bussi e soprattutto sulle conseguenze dirette sulle acque e falde acquifere della Val Pescara.

"Del significativo rischio in essere non e' stata data comunicazione ai consumatori che pertanto non sono stati in condizioni di conoscere la situazione ed effettuare scelte consapevoli" si legge nella relazione che parla di disinformazione totale non solo ai privati cittadini, ma anche a presidi sensibili come ospedali e scuole.

Ricordiamo che a febbraio c'è stato un nuovo sequestro dell'area, con sette indagati, tutti dirigenti o ex dirigenti della Solvay.

La popolazione, dunque, di fatto è stata esposta alla presenza di sostanze tossiche e cancerogene per la salute, si legge nella relazione.

WWF Secondo il presidente Wwf Abruzzo Di Tizio, i cittadini avrebbero bevuto acqua contaminata fino al 2007, quando grazie alle denunce dell'associazione, furono chiusi i pozzi Sant'Angelo. Non si conosce il periodo in cui sono iniziate le infiltrazioni delle sostanze tossiche nella falda acquifera.

Di Tizio ha aggiunto che dal 2007 sono entrati in funzione i pozzi San Rocco, a valle della zona contaminata. "Per ora la situazione è tranquilla ma l'allerta resta alta."

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