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Cronaca

Discarica Bussi: comitati scrivono alle istituzioni della ValPescara

Il Comitato Bussiciriguarda, composto da alcune associazioni e cittadini, ha scritto una lettera aperta agli amministratori della ValPescara in merito alla vicenda della Discarica di Bussi

Pubblichiamo la lettera inviata dal Comitato Bussiciguarda composto da alcune associazioni e cittadini, che ha scritto una lettera aperta agli amministratori della ValPescara in merito alla vicenda della Discarica di Bussi.

Ci rivolgiamo a voi, primi cittadini di ognuno dei paesi/città in elenco, perché ufficialmente preposti , con competenza primaria, alla tutela della salute dei cittadini e del territorio che siete stati chiamati ad amministrare.

 
Vi scriviamo come Comitato Bussiciriguarda, costituito dalle associazioni firmatarie e da cittadini liberamente attivi, che si è proposto, fin dalla costituzione, di:

a- seguire le vicende del processo su Bussi relativo allo sversamento dei veleni del polo chimico Montedison;

b- indipendentemente dal processo, pretendere la messa in sicurezza, come legge prevede, dei siti industriali inquinati, tra cui la discarica  illegale Tremonti, da cui continuano a dilavare, nelle falde e nelle acque del fiume, quindi nel mare e nelle catene alimentari dell’intera vallata, sostanze chimiche micidiali, alcune delle quali  bandite ormai dall’ONU ( Pops, ovvero inquinanti organici permanenti) in quanto incompatibili con la vita e, quindi, non più producibili.

La lettura delle analisi Arta relative alle acque del fiume Pescara nel 2009, da noi effettuata su dati ufficiali acquisiti a norma di legge, ci ha consentito di calcolare che ancora oggi, a quasi 4 anni dalla scoperta della discarica Tre Monti, tonnellate di queste sostanze continuano annualmente a sversarsi in mare…e, in gran quantità, a miscelarsi nelle acque di falda e nei nostri terreni.

Ma arriviamo subito all’ urgenza della lettera:
la legge impone – a fronte della scoperta di un sito inquinato -  l’immediata messa in sicurezza del luogo in modo da evitare che ulteriori danni vengano arrecati all’ambiente e alla salute, in attesa dei tempi, necessariamente più lunghi,necessari alla  caratterizzazione e alla successiva bonifica dei siti.

Ora, mentre per il SIN che ci riguarda e che individua l’area da risanare, la messa in sicurezza  e la caratterizzazione dell’area estesa ai fini della bonifica è in mano al Ministero Ambiente, che, usando le conferenze di servizi (alle quali le Vostre amministrazioni partecipano) sta – anche se lentamente- operando con alcuni primi risultati, la sola discarica Tre Monti è  in mano – per decreto  2007 del Presidente del Consiglio - al Commissario con  poteri di Protezione Civile arch. Adriano Goio.

Quest’ultimo, dopo quasi 4 anni dalla scoperta, non solo non ha finora messo in sicurezza neanche un grammo della discarica  di Bussi, ma – dopo nostre pressioni e denunce – ha da poco comunicato , in un’intervista a Rai3, che sta per emanare un bando per la realizzazione di un progetto di “capping” ( copertura superficiale) della discarica di cui sopra.

 In tutte le sedi, anche processuali, dove siamo presenti in quanto parte civile, è stato detto e ridetto, ribadito e confermato che la sola copertura della discarica NON risolve la messa in sicurezza, perché nelle falde e nel fiume, che lambiscono la grande massa di rifiuti chimici abbandonati sulla sponda, continueranno a percolare grandi quantità di veleni chimici, che sicuramente interagiscono nelle catene alimentari della nostra vallata. E ciò è innanzitutto scritto , nero su bianco,  nelle osservazioni dell’Ispra , del  Ministero Ambiente, redatte proprio in merito alla proposta progettuale di capping illustrata dal Commissario Goio in Conferenza Servizi ( quel testo è in vostro possesso in quanto partecipi della Conferenza).

Controllare e garantire la salute del territorio e dei suoi abitanti è esattamente il compito primario che le nostre leggi assegnano ai Sindaci, e nessuno può mettere in discussione questo diritto/dovere dei primi cittadini.

Che cosa chiediamo, quindi?

a- Di intervenire in prima persona presso il Commissario Goio,presso il Governo e nelle sedi ufficiali affinchè venga garantita l’effettiva e completa messa in sicurezza del territorio, come la legge impone. E’ facile infatti immaginare che, una volta messo il “cappello” sulla discarica, in attesa dei tempi biblici della bonifica,  niente verrà più mosso e noi e i nostri figli continueremo, per chissà quanto altro tempo, a subirne le conseguenze

b- Di assicurare, quindi, non solo  che vengano utilizzate e rispettate le norme vigenti per la completa messa in sicurezza dei luoghi, ma di essere attivi e trasparenti nel pretendere il controllo dei risultati ottenuti. In ultimo, aggiungiamo una considerazione che ci arrovella: i Commissari con funzione di Protezione Civile vengono nominati, con poteri straordinari, per risolvere gravi questioni emergenziali, nel più breve tempo possibile, persino in deroga alle procedure vigenti, pur di ottenere il risultato sperato. Com’è che per Bussi succede il contrario?

La normale attività ministeriale – per quanto lenta – sta procedendo; quella commissariale…non solo va molto più lenta, ma stravolge le norme …per non arrivare alla soluzione  efficace del problema!  

Chiediamo, pertanto, alle istituzioni della Valpescara di esserci e di assumersi  le responsabilità proprie, con la massima urgenza!          

COMITATO BUSSICIRIGUARDA
Per le Associazioni: Italia Nostra, Marevivo, Mila donnambiente, Ecoistituto Abruzzo,Medici per l’Ambiente
Giancarlo Pelagatti, Mimmo Valente, Paola Barone Barbuscia, Maria Rapini, Mariella Saquella, Edvige Ricci,Giovanni Damiani, Giancarlo Odoardi, Cecilia Bellini

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