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Cronaca

Contrabbando di prodotti petroliferi destinati anche all'Abruzzo, 49 persone finiscono nei guai

Le indagini, condotte in tutto il territorio nazionale, sono durate 4 anni e sono state coordinate dalla Procura di Bolzano

Un traffico per il contrabbando di prodotti petrofileri dall'Est Europa in Italia (coiunvolto anche l'Abruzzo) è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Trento.
Le indagini, condotte in tutto il territorio nazionale, sono durate 4 anni e sono state coordinate dalla Procura di Bolzano.

I numeri dell'operazione "Turpis Oleum", come riferisce l'AdnKronos, sono rilevanti: 49 persone per associazione a delinquere transnazionale finalizzata al contrabbando di prodotti petroliferi, sottoposto a sequestro 160 tonnellate di miscele idrocarburiche di gasolio e di oli di diversa natura, 11 automezzi (3 autocisterne e 8 camion con rimorchio) utilizzati per il trasporto dei prodotti, nonché di accertare il consumo in frode di ulteriori 2.000 tonnellate di analoghi prodotti, per un ammontare di imposte evase pari a quasi 2 milioni di euro. I prodotti petroliferi sottoposti a sequestro sono stati interamente assegnati al Corpo Nazionale dei vigili del fuoco, unitamente ad alcuni automezzi, per essere utilizzati per i fini istituzionali.

Le Fiamme Gialle, come riferisce TrentoToday, hanno smantellato un'organizzazione criminale transnazionale, operante in diverse province italiane, che, tra il 2015 ed il 2019, ha illecitamente importato dall'est Europa (Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca) oltre due milioni di litri di prodotti petroliferi di scarsa qualità, destinato al mercato clandestino nazionale. Si tratta dei cosi detto "designer fuels", cioè di vere e proprie miscele idrocarburiche di gasolio e di oli di diversa natura appositamente realizzate per essere classificate, sotto il profilo merceologico, come oli lubrificanti o solventi/diluenti così da essere escluse dall'imponibilità ai fini delle accise, ma che mantengono caratteristiche analoghe a quelle del gasolio e, quindi, possono essere illecitamente introdotte nel territorio nazionale per essere impiegate in autotrazione in evasione di imposta.

Le indagini della Guardia di Finanza di Trento, si sono concentrate su un gruppo composto da italiani, polacchi, cechi, sloveni ed albanesi, operante su scala europea, che, nonostante i sequestri subiti, ha nel tempo proseguito nell'attività criminosa, modificando spesso il proprio modus operandi, atto ad eludere i controlli. Nel corso dell'articolata attività investigativa sono stati eseguirti numerosi "Ordine d'Indagine Europeo" con l'interessamento di Europol per il tramite del Comando Generale - II Reparto, e di Eurojust, eseguendo mirate investigazioni in Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Ungheria, Grecia e Malta. Carichi di oli di diversa natura arrivavano in Italia da Polonia e Repubblica Ceca, attraverso i valichi del Brennero, di Tarvisio e Trieste, per essere destinati al mercato clandestino nazionale, con particolare riferimento a quello di Campania, Puglia, Lazio, Abruzzo, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia.

Tali oli, presentando le caratteristiche chimiche di oli lubrificanti o solventi/diluenti, venivano merceologicamente qualificati come tali. Una volta giunti sul territorio nazionale, venivano miscelati con modeste quantità di gasolio, che ne alterava la composizione molecolare, generando quindi un prodotto che, seppur atto alla trazione, era di infima qualità e scarsamente performante, oltre che dannoso per la meccanica dei mezzi di nuova generazione.

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