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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Dieci mesi con pena sospesa per "lo stalker" del quartiere San Giuseppe: dovrà frequentare corsi antiviolenza

L'uomo si era reso protagonista di aggressioni verbali nei confronti di diversi inquilini del palazzo in cui vive e in particolare verso tre donne con una di queste aggredita anche fisicamente: riconosciuto dal gip colpevole di stalking e di lesioni gravi nei confronti di una di loro

Dieci mesi con pena sospesa e l'obbligo di seguire corsi antiviolenza così come previsto dal codice rosso attivatosi con l'intervento del Gav (Gruppo antiviolenza) della questura, vista la tipologia dei reati commessi. Una disposizione che se non rispettata comporterebbe l'immediato trasferimento in carcere. Si è chiuso così il procedimento nei confronti dell'uomo che avrebbe compiuto atti persecutori nei confronti di tre inquiline del palazzo del quartiere San Giuseppe in cui viveva: a riconoscerlo colpevole del reato di stalking verso le tre donne e anche di lesioni gravi nei confronti di una di queste, due delle quali difese dall'avvocato Daniele D'Ortenzio e una dall'avvocato Stefano Sassano, è stato il gip (giudice per le indagini preliminari) Nicola Colantonio al termine del procedimento per rito abbreviato svoltosi presso il tribunale di Pescara.

Per l'uomo, un 61enne originario di Napoli e difeso dall'avvocato Marina di Gregorio e l'avvocato Luciano Bisanti del foro di Napoli, era stata disposto l'obbligo di dimora a dicembre 2022 dopo un periodo di detenzione. Periodo quello dell'obbligo di dimora trascorso in un'abitazione di Montesilvano presa in affitto. Ora tornerà libero e volendo potrà tornare a vivere nella sua abitazione di Pescara, ma dovrà rispettare pedissequamente le disposizioni imposte dal giudice o per lui scatterà la carcerazione.

Nel corso del processo l'uomo ha letto una lettera con cui si è scusato per i gesti compiuti attribuendo i suoi comportamenti ad un periodo di particolare stress legato anche alla perdita del lavoro. Tutto sarebbe iniziato nel 2020 con un escalation dei comportamenti a quanto pare legati alla maniacale pulizia dello stabile, sfociati nell'aggressione fisica di una delle donne che avrebbe tirato per i capelli tirandole addosso anche il bidone dei rifiuti e un vaso. Un'aggressione a causa della quale la donna avrebbe avuto un malore finendo in ospedale.

Veri e propri atti persecutori quelli messi in atto dal 61enne che in un'occasione si sarebbe rivolto ad una delle sue vittime dicendole: “Io ti ho puntata e ti faccio del male, del male davvero . Per causa tua passerà un guaio, ma a te neanche i carabinieri ti salvano”. Ad intervire sono poi stati proprio i militari a seguito della querela collettiva presentata. Estinti invece i reati di minaccia di cui era chiamato a rispondere nei confronti di altri due inquilini della palazzina. Circostanza determinata da quanto previsto dall'articolo 163 ter de codice penale e che comporta appunto “l'estinzione del reato qualora l'imputato abbia riparato interamente il danno cagionato dal reato, mediante le restituzioni o il risarcimento, e abbia eliminato, ove possibile, le conseguenze dannose o pericolose del reato”.

Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 90 giorni.

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