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Cronaca

La sorella della donna morta: “Non era una senzatetto, è stata derubata e lasciata morire”

Dopo alcune notizie di stampa imprecise parla Isabella, tutrice legale e sorella di Anna C., la 33enne deceduta ieri nel sottopassaggio ferroviario della stazione, che viveva in via Carlo Alberto Dalla Chiesa nel rione Zanni

Isabella svela anche un possibile tragico scenario nel quale la sorella, che lascia due figli piccoli, è rimasta vittima: «Ieri sera», racconta, «non mi facevo una ragione di quanto successo e ho deciso di andare a vedere che cosa accade in quel sottopassaggio: lì c'è di tutto tra stranieri, extracomunitari e bambini che vivono lì dentro e ho implorato di sapere cosa fosse capitato a mia sorella a qualcuno di essi. Uno mi ha detto che mia sorella si è impasticcata con dei medicinali dicendo di voler morire davanti all'ingresso del tunnel in via Enzo Ferrari e che successivamente è stata accompagnata all'interno dello stesso. Queste persone, invece di chiamare i soccorsi dopo aver visto che aveva ingerito numerose pasticche, l'hanno lasciata morire dopo averle anche rubato il telefono. Chiedo giustizia per quanto successo anche perché in quel sottopassaggio ci sono delle telecamere che però non funzionano. Con quelle si sarebbe visto quanto mi è stato raccontato. È assurdo che ci sia questa situazione di degrado. L'ho sempre salvata anche se diceva di voler morire, ho rinunciato anche a diversi lavori pur di starle accanto e ora mi hanno tolto un pezzo di vita: come faccio a vivere? Se non fosse finita in quel sottopassaggio, mia sorella non sarebbe morta».

«Questa mattina», aggiunge Pignoli, «abbiamo già parlato con il sindaco telefonicamente e la prossima settimana lo incontreremo. Il degrado del sottopassaggio ferroviario è una situazione che va risolta quanto prima, parliamo di una vera bomba sociale».

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