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Cronaca Rancitelli

Codici, il grido d'allarme: "Pescara come Scampia"

L'associazione Codici, dopo l'omicidio Cagnetta, denuncia l'aumento esponenziale degli episodi criminali in città. "Pescara come Scampia"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

A Pescara l’emergenza sicurezza ha raggiunto livelli stratosferici. Non è più tollerabile che Prefettura e Questura continuino a dichiarare che in città non v’è emergenza sicurezza.
Non è più tollerabile che a Pescara al Ferro di Cavallo (Rancitelli) e in Via Caduti per Servizio sempre più spesso delinquenti pluripregiudicati posseggono armi, le ostentano, e all’occorrenza non esitano ad usarle anche per uccidere. Questo succede a Napoli e Palermo . Non può succedere a Pescara.
Il silenzio assordante delle istituzioni vergognosamente responsabili e ancor più grave. Non si può continuare a far finta che il problema non esista. Bisogna agire e pure in fretta.
E agire per noi significa dotare tempestivamente le zone calde di Pescara vedi Via Caduti per Servizio e il Ferro di Cavallo a Rancitelli di Unità Fisse di polizia h24. Questo è l’unico deterrente in grado di produrre effetti positivi.
Dove si sono già consumati attentati gravissimi, si è sparato per ferire e oggi anche per uccidere bisogna ci sia subito un presidio fisso di polizia perché la gente perbene che vive ancora in  questi posti ne ha diritto. La gente ha il sacrosanto diritto di sentirsi protetta 24 ore su 24 nelle zone dove si spara e si ammazza.
Nelle zone a rischio delle grandi città vi sono mezzi fissi dell’esercito che coadiuvano le forze di polizia, vi sono mezzi anche blindati che fungono bene da deterrente e all’occorrenza possono muoversi per intervenire anche celermente.
Perché a Pescara che ha visto negli ultimi mesi ben tre omicidi con coinvolgimento sempre dei noti quartieri a rischio non si è ancora intervenuti in tal senso?
E poco importa se si è sparato per sbaglio o veramente per uccidere. Il dato certo è che li la gente ha le armi e le sfodera all’occorrenza senza esitare un attimo.
La differenza tra Rancitelli e Fontenelle è che a Rancitelli le azioni violente per lo più si consumano tra famiglie pluripregiudicate frequentemente per il controllo del territorio. A fontanelle invece , dove la parte sana della popolazione ha trovato il coraggio di non piegare la testa e di denunciare chi delinque le ritorsioni e gli attentati sono diventati ormai quotidiani contro la gente perbene che non vuole soccombere.
Non è più sopportabile che specialmente nelle sere estive dobbiamo constatare la presenza (sicuramente positiva) di 5 o 6 macchine fisse di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili Urbani posteggiate davanti alla Nave di Cascella a Pescara, e poi non vederne neppure una posteggiata in maniera fissa nelle zone calde della città dove tanto servirebbe.
Credo sia arrivato il momento di mettere mano in maniera seria alla politica della sicurezza cittadina se non vogliamo che la nostra città raggiunga un punto di non ritorno. Dopo questo ennesimo omicidio ho sentito telefonicamente il Segretario Nazionale di Codici Avv. Ivano Giacomelli che mi ha confermato di voler conferire con il Ministro dell’Interno per rappresentare l’emergenza sicurezza che sta vivendo Pescara ormai da troppo tempo.
 
CRIMINALITA’, QUADRO GENERALE
 
Pescara nel passato era considerata come una specie di isola felice ossia una città priva di infiltrazioni mafiose. Spesso, infatti, anche le stesse istituzioni si mostravano restie a voler  parlare di criminalità organizzata nel territorio. Oggi, invece, a Pescara e maggiormente in Abruzzo appare evidente la non esistenza di un’organizzazione che detenga l’egemonia sulle varie attività criminali svolte nel territorio, come avviene per altre regioni d’Italia, vedesi la Campania dove regna la camorra o la Calabria dove troviamo la ‘ndrangheta, ma al contrario ci si presenta con un tessuto penetrato da diverse organizzazioni criminali, sia del sud Italia che estere, esse nel corso degli anni sono riuscite ad affermarsi in zone ben definite del territorio dove realizzano attività illecite, spesso instaurando un equilibrio di convivenza, altre volte in conflitto fra loro per affermare la propria egemonia. Affianco a queste organizzazioni troviamo la criminalità organizzata locale. Questa, infatti, nel corso degli anni se da una parte ha svolto un ruolo di ponte per le mafie del sud Italia, attraverso il contatto con quest’ultime ne ha copiato la conformazione strutturale diventando a sua volta in alcuni casi autonoma ed in grado di organizzare veri e propri traffici illeciti, anche attraverso il rapporto diretto con le organizzazioni straniere, come la mafia albanese. Da non sottovalutare poi il ruolo che svolge la criminalità locale nel riciclaggio di denaro di provenienza illecita in immobili e attività commerciali. Un altro dato che emerge  è quello sempre maggiore di espansione e di organizzazione autonoma nel territorio delle mafie estere. Ne sono un esempio la criminalità organizzata albanese e marocchina che attraverso l’ausilio di proprio personale stanziato stabilmente a Pescara sono riuscite a controllare oltre all’importazione della droga in Italia anche lo spaccio sul territorio. Un altro esempio è quello della prostituzione, dove le mafie estere sono riuscite in diversi casi a controllare in maniera autonoma sia il traffico di donne verso l’Abruzzo che lo smistamento delle stesse su strada o in appartamenti. Anche l’usura fa registrare la presenza della criminalità organizzata sul posto. Sono diversi i casi che vedono la regione Abruzzo coinvolta in giri di usura ed estorsione ai danni di imprenditori o commercianti di diverse regioni d’Italia. Troviamo diversi casi di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite ad opera delle mafie del sud Italia o delle organizzazioni criminali del posto che sempre con maggiore facilità possono disporre di ingenti quantità di denaro da reinvestire. Queste, infatti, hanno da diverso tempo individuato l’Abruzzo come un territorio ottimale per investire i loro proventi nell’acquisto di terreni, immobili, attività commerciali e imprese, poiché la nostra regione essendo considerata di non vaste dimensioni con una posizione ottimale per i collegamenti verso altri territori e percepita in generale come un territorio dall’apparenza tranquilla sotto il profilo criminale e con una popolazione poco propensa a denunciare eventuali episodi di sospetta illegalità. Dovrebbe, infatti, sorgere spontaneo il dubbio quando vediamo nascere in alcune città e maggiormente a Pescara, come funghi, locali lussuosi per il gioco nonostante gli stessi siano quasi sempre poco frequentati o in alcuni casi vuoti o quando vengono concentrati a distanza ravvicinata diversi centri commerciali tali da risultare sproporzionati rispetto alla popolazione stessa del territorio che li ospita.

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