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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Caro Pasta: anche De Cecco nel mirino della Guardia di Finanza

Perquisizioni nelle sedi delle principali industrie pastarie italiane. Fra queste, anche la De Cecco. Le fiamme gialle stanno indagando sui rialzi dei prezzi registrati negli ultimi anni per quanto concerne la pasta, su segnalazione delle associazioni dei consumatori

Secondo le prime voci, sul registro degli indagati sarebbe stato iscritto il nome di una sola persona, ma, a dire degli agenti delle Fiamme Gialle che conducono le indagini, il numero delle persone è destinato a salire per via dell’ampiezza del giro d’affari che si cela dietro la pasta.

Il nucleo di Polizia Tributaria, titolare dell’indagine, su richiesta della procura capitolina, ha perquisito le sedi delle maggiori industrie pastaie. Barilla a Parma, Divella a Rutignano e Bari, Garofalo nella provincia di Napoli, Amato a Salerno, De Cecco a Pescara e a Roma ed infine l’associazione di categoria Unipi (Unione nazionale industriale Pastai italiani). Per la seconda volta avviene una perquisizione che fa seguito a quella del 2007, anno di inizio delle indagini dove le sopracitate industrie della pasta erano state segnalate insieme ad altri 24 marchi pastai del panorama nazionale.

Oggetto d’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Nello Rossi e del sostituto procuratore Stafano Pesci sarebbe l’aumento ingiustificato riscontrato nei prezzi della pasta dal 2007 ad oggi. Secondo i titolari dell’inchiesta, l’incremento dei prezzi avrebbe innalzato il giro d’affari di circa il 50%.
Tale operazione, sostengono i procuratori, è volta all’acquisizione della documentazione tale da poter portare a compimento le indagini.
L’ipotesi di reato, secondo la procura sarebbe “manovra speculativa sul prezzo delle merci”. Come previsto dal codice penale, tale reato prevede fino 3 anni di reclusione.
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