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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Portanuova

Piano antiallagamenti, il cantiere si sposta in via Braga

Si sposta in via Braga il cantiere del Piano antiallagamenti, partito nei mesi scorsi, e il cui completamento è divenuto un'urgenza dopo quanto accaduto nei giorni scorsi

Si sposta in via Braga il cantiere del Piano antiallagamenti, partito nei mesi scorsi, e il cui completamento è divenuto un’urgenza dopo quanto accaduto nei giorni scorsi. Dopo gli interventi già realizzati in via Primo Vere, via Pepe, un piccolo tratto di via Marconi e ancora in corso in via Pollione, l’impresa Caldani Irrigazione Srl, che si è aggiudicata l’opera, si sposterà come detto in via Braga, che resterà chiusa alle auto sino al 31 dicembre nel tratto compreso tra via Paolo De Cecco e via Primo Vere.

“Parliamo di un cantiere ‘storico’ e di grande rilevanza strategica perché sostanzialmente punta a risolvere un problema di proporzioni immani – ha detto il sindaco Mascia – ovvero l’allagamento di mezza città, la fetta di Porta Nuova-zona stadio alle prime gocce di pioggia più intensa del normale. Pensiamo a via Marconi, nel tratto compreso tra via Tommaso da Celano e la rotonda antistante il distributore Agip che si trasforma in un lago. Tale problematica è stata sempre tra le nostre priorità, ma per sistemare la situazione in modo definitivo occorrevano fondi, che purtroppo nel 2009 non abbiamo trovato in cassa, così come occorreva redigere un progetto che non abbiamo rintracciato nei cassetti, anzi, tra il 2003 e il 2009 è stata pure bloccata la pulizia dei Fossi Bardet iniziata nel 2000. Ma questa è la brutta pagina politica del passato. Nei mesi scorsi abbiamo aperto una nuova pagina che dovrà garantire un giro di vite totale”. 

Per cancellare i "vecchi ricordi" occorre costruire nuovi collettori, 4 nuove condotte grandi, funzionali, capaci di accogliere grandi quantità di acqua piovana, che attraversino tutte le strade menzionate intercettando le linee delle traverse adiacenti, e tutti i collettori devono essere dotati di impianti di sollevamento e di generatori di emergenza, che garantiscano il funzionamento delle pompe anche nei casi di black out, che sono possibili durante gli acquazzoni.

I collettori, sostanzialmente, andranno a raccogliere e smaltire le acque piovane che oggi sono convogliate attraverso le caditoie stradali nella rete fognaria della città: in questo modo si andrà da un lato ad alleggerire la rete fognaria dagli afflussi di pioggia, consentendo alla rete stessa di svolgere meglio la propria funzione; dall’altro lato anche il depuratore di Pescara ne trarrà beneficio perché verranno ridotte le portate che vi affluiscono e le cui eccedenze vanno smaltite con gli ‘scolmatori’ di piena, posti lungo il tracciato dei collettori, a ridosso degli impianti di sollevamento.

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