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Cronaca Centro

Bombardamenti su Pescara, la città ricorda la strage del 31 agosto 1943

Con una cerimonia ufficiale, la Presidenza del Consiglio Comunale assieme all'Anpi ha voluto ricordare le vittime dei bombardamenti del 31 agosto e del 14 settembre 1943 che provocarono centinaia di morti

Anche quest'anno, la Presidenza del Consiglio Comunale assieme all'ANPI ha voluto ricordare le vittime dei bombardamenti del 31 agosto e 14 settembre che colpirono la nostra città durante la Seconda Guerra Mondiale.

La cerimonia si è tenuta davanti al vecchio muro della Stazione lungo Corso Vittorio Emanuele, dove restano i segni dei bombardamenti e ormai da anni è presente una targa commemorativa.

Presenti il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli, il sindaco Marco Alessandrini, il presidente dell’ANPI Enzo Fimiani e le autorità cittadine. La cerimonia ha previsto diverse tappe durante le quali sono stati anche ascoltati i racconti di alcuni testimoni ed è stato proiettato il video "il Martirio di Pescara" realizzato dal regista Stefano Falco con immagini d’epoca.

Cerimonia Bombardamenti Pescara 2015

"Siamo giunti al secondo anno di questo appuntamento e vorrei che questo evento fosse istituzionalizzato, come avviene in molte città d'Italia. Pescara subì il primo bombardamento il 31 agosto, ad opera degli alleati dell’Italia alla guerra, il bombardamento doveva essere un bombardamento strategico. Gli alleati erano a Termoli e volevano raggiungere entro dicembre Roma, passando per Pescara e raggiungendo così la capitale tramite la Tiburtina. Si voleva colpire la stazione e alle mie spalle c'è un muro che reca ancora i segni del bombardamento ma circa 850 quintali di bombe non vi riuscirono. Quel giorno, era un martedì pieno di sole e con la spiaggia affollata di bagnanti, la città subì il primo attacco aereo da parte delle forze Alleate. Tra le 13.25 e le 13.31, quasi contemporaneamente, si udirono il suono dell’allarme aereo e il rumore dei motori delle “fortezze volanti” statunitensi: tre ondate di B-24 partite dal Nord Africa, arrivarono dal mare. Sganciarono su Pescara cinquecento bombe il cui peso complessivo raggiungeva gli 850 quintali.  A peggiorare questo quadro ci pensarono le carenze e la disorganizzazione che caratterizzavano il sistema di protezione civile dell’epoca.  In un giorno solo, 20.000 dei 54.000 abitanti si allontanarono, per poi tornare l’8 settembre all’annuncio dell’armistizio, credendo che la guerra fosse ormai alla fine.
Dopo il 31 agosto la nostra città subì altri 8 bombardamenti. Ma il più grave di tutti fu quello che colpì la stazione ferroviaria dove la folla stava saccheggiando dei vagoni carichi di merci. Le bombe che caddero lì vicino provocarono tra i 600 e i 900 mort
i" ha dichiarato il presidente Blasioli.

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