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Cronaca

Bimbo di 3 anni finisce in ospedale per una reazione allergica, il padre denuncia la mensa scolastica

Saranno le indagini dei militari dell'Arma ad appurare se ci sia una correlazione tra l'aver mangiato quello yogurt a scuola e la reazione allergica

Sarebbe stato uno yogurt consumato nella mensa di una scuola dell'Infanzia di Pescara a provocare una reazione allergica alle proteine del latte in un bambino di soli 3 anni.
È quanto sostiene il padre, un uomo di Chieti di 35 anni, che ha presentato una denuncia ai carabinieri forestali.

Saranno le indagini dei militari dell'Arma ad appurare se ci sia una correlazione tra l'aver mangiato quello yogurt a scuola e la reazione allergica.

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Il fatto è avvenuto lo scorso 23 settembre, nel primo giorno di somministrazione dei pasti nei plessi scolastici da parte della Serenissima, la ditta che si occupa del servizio. Al padre, arrivato a scuola per riprendere il figlio, è stato detto come il piccolo avesse rimesso due, tre volte del catarro. Alla domanda del padre su cosa avesse mangiato per pranzo, il bimbo ha risposto di avere ingerito uno yogurt, nonostante i genitori avessero regolarmente segnalato al Sian di Pescara, mediante apposito certificato, che il bimbo segue una dieta speciale a causa dell'allergia al lattosio. 

L'uomo, come scritto nella denuncia presentata, ha riferito che il bimbo sudava freddo e non respirava correttamente, così nel pomeriggio i genitori lo hanno portato all'ospedale di Pescara, dove gli è stata diagnostica una "verosimile anafilassi da allergia alle proteine del latte". Quando il figlio, quattro giorni dopo, è stato dimesso dall'ospedale, il padre è andato a parlare con i responsabili della fornitura dei pasti presso le scuole di Pescara. Al genitore una responsabile ha detto di aver saputo che il 23 settembre il bimbo aveva mangiato poco e niente del pasto. Inoltre, su richiesta del padre, gli ha mostrato la confezione di un budino senza lattosio che quel giorno sarebbe stato somministrato al figlio. Successivamente i genitori del piccolo hanno parlato con la maestra, la quale ha innanzitutto affermato che il bambino quel giorno aveva completato il pasto e poi, sulla base delle fotografie mostratele dal padre, ha smentito che la confezione di budino consumata dal bimbo fosse quella nelle immagini, che invece era di un altro colore. Spetterà ora agli investigatori fare chiarezza sull'accaduto.

Sul caso interviene anche Claudio Cretarola del comitato genitor con un post su Facebooki:

«Angelo lo chiameremo, perché solo un angelo può averlo salvato, un papà che decide di andare a prendere il suo unico figlio, il primo giorno di tempo pieno, prima dell'orario previsto, così, per dare ascolto a quella "vocina " che solo i genitori sentono. 2 bambini in una 1^ classe infanzia, h 13:30, 2 maestre e dico due, 2 bambini, Angelo in un angolo che piange e chiama la mamma, il papà sulla porta che lo chiama, lo prende in braccio, Angelo respira faticosamente, in bagno a sciacquare il viso di corsa, Angelo sta andando in crisi respiratoria, di corsa a casa, Bentalan e spray per aprire le vie respiratorie, non migliora, ancora di corsa in auto verso l'ormai famoso ospedale civile Santo Spirito di Pescara... Gli hanno dato un budino, peccato che Angelo è allergico alla proteina del latte da quando aveva 2 mesi, dieta speciale prescritta e certificata da pediatra, Sian e registrata ovunque la legge preveda. Peccato che la farraginosa macchina della refezione scolastica continui a "mietere vittime". Angelo 3 anni sta bene grazie al suo papà. Grazie alla Serenissima, alla preside, alle addette mensa, al personale Ata e per ultime ma non da meno, le insegnanti...complimenti ma state tranquilli, il papà lo ha salvato».

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