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Cronaca Farindola

"Questo posto è sacro, D'Alfonso se ne vada": la rabbia del Comitato Vittime di Rigopiano

I famigliari si erano dati appuntamento ad Atri, accanto alla chiesa dove si tennero i funerali di Claudio Baldini, Sara Angelozzi e Cecilia Martella, tre delle 29 persone che morirono travolte dalla slavina. Ma il governatore non si è presentato

Aspettavano il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, per chiedergli conto della tragedia di Rigopiano, ma lui non si è presentato. E' esplosa così, ieri, la rabbia dei famigliari delle vittime che si erano dati appuntamento davanti all'auditorium Sant'Agostino, ad Atri, accanto alla chiesa dove si tennero i funerali di Claudio Baldini, Sara Angelozzi e Cecilia Martella, tra le 29 persone travolte dalla slavina.

Il governatore doveva partecipare a un comizio elettorale in un luogo ritenuto poco opportuno dai parenti, ma ha disertato l'appuntamento.

Gianluca Tanda, presidente del Comitato Vittime di Rigopiano, ha spiegato che i famigliari si erano recati ad Atri "per dire a D'Alfonso di andare da un'altra parte a fare i suoi comizi, perchè per noi questo posto è sacro", precisando di non avercela con un partito in particolare, ma "con chi ha ucciso 29 persone. Vogliamo soltanto la verità". Tanda ha poi concluso annunciando che dopo le elezioni (e non prima proprio per evitare strumentalizzazioni politiche) il Comitato riprenderà la sua battaglia con ancora più determinazione.

"Hanno detto 'Ci sono quelli di Rigopiano' - ha affermato Giampaolo Matrone, uno dei sopravvissuti - e il signor D'Alfonso non è venuto. Si permettono di fare il comizio in questa chiesa, dove l'anno scorso ci sono stati tre funerali. D'Alfonso ci deve dare spiegazioni: perché quel 18 gennaio non ci sono venuti a salvare? Perché ci hanno lasciato morire come topi? Che cosa vogliono promettere in questi comizi? Il 17 gennaio ci dovevano promettere, il 18 mattina. Invece no: abbiamo aspettato la morte, sequestrati, senza una via di fuga, dopo che ci hanno scortati per arrivare fin là". 

Più tardi, quando già si trovava sulla via del ritorno, Matrone (che a Farindola ha perso la moglie Valentina Cicioni) ha postato un breve video girato sull'autostrada, nell'abitacolo della sua auto, accompagnato da queste parole:

"Ore 23:50, km 500, neve, freddo e istituzioni, da uomo, da marito, da padre nessuno mi ferma per farvela pagare...".

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