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Cronaca

Assolto Luciano D'Alfonso, le reazioni politiche

Come prevedibile, l'assoluzione del sindaco D'Alfonso e degli altri imputati nell'ambito del processo Housework ha scatenato una serie di reazioni politiche e fra i movimenti cittadini

Una sentenza legata a un'inchiesta della magistratura, ma una sentenza che, è innegabile, aveva dietro di sè anche una valenza politica riguardante l'ex sindaco D'Alfonso, primo cittadino che ha fatto parlare di sè negli anni della sua gestione del Comune.

Una sentenza che ovviamente ha scatenato un vespaio di commenti da parte di partiti ed esponenti politici cittadini ed anche nazionali. Una sentenza comunicata a D'Alfonso mentre si trovava fuori Regione, a quanto pare nei pressi del convento ad Assisi, dove si sarebbe ritirato in preghiera.

I suoi sostenitori e gli esponenti locali del PD si sono ritrovati invece in un ristorante pescarese, per festeggiare la sentenza.

DEZIO L'ex braccio destro di D'Alfonso, Guido Dezio, ha così commentato la sua assoluzione: "Ci si difende e si rispettano le sentenze, qualsiasi siano. Avremmo fatto ricorso in caso di esito diverso. Sono incredulo per quanto mi è accaduto negli ultimi 5 anni, avevo perso la serenità. Devo capire quello che mi è accaduto. Non ho alcun sentimento di rivalsa".

QUAGLIARIELLO (PDL) Anche il candidato Pdl in Abruzzo interviene sul caso D'Alfonso: "La vicenda che vede protagonista Luciano D'Alfonso, al quale desidero esprimere solidarietà umana, dovrebbe indurre a una seria riflessione soprattutto la sua parte politica". Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato. "L'assoluzione di oggi dell'ex sindaco di Pescara segue infatti di quasi quattro anni e mezzo un arresto 'spettacolare' sulla cui tempistica sollevammo all'epoca diversi interrogativi e a seguito del quale la vicenda processuale ha stentato a lungo ad avviarsi. E ancora una volta non regge alla prova del dibattimento una indagine ampiamente pubblicizzata e che ha segnato la vita democratica della città di Pescara e dell'intero Abruzzo. Da parte nostra, pur avendo criticato anche aspramente l'operato amministrativo della Giunta D'Alfonso e stigmatizzato i maldestri espedienti allora messi in campo per evitare il commissariamento del Comune, rivendichiamo la capacità di distinguere lo scontro politico dall'uso politico della giustizia e un coerente garantismo che applichiamo innanzi tutto ai nostri avversari. Ci chiediamo invece - conclude Quagliariello - per quanto tempo ancora la sinistra coltiverà la sua sindrome di Stoccolma, senza comprendere che l'uso della giustizia come arma impropria di lotta politica non è un problema del centrodestra ma una minaccia alla democrazia nel nostro Paese, indipendentemente dai colori e dalle casacche che si indossano".

PESCARA CAPOLUOGO Roberto Santuccione, dell'associazione Pescara Capoluogo, ironizza mettendo in campo le dimissioni annunciate di Papa Benedetto XVI: "Un brutto capitolo di storia non solo cittadina ma regionale e nazionale (la notizia dell'arresto di Luciano D'Alfonso la diede in diretta Bruno Vespa dal salotto di Porta a porta) si è finalmente chiuso, questa mattina, con l'assoluzione dell'ex sindaco di Pescara e tutti i co-imputati di un processo sgangherato e senza prove inoppugnabili. L'attuale giunta comunale, a questo punto, se intellettualmente onesta, dovrebbe rimettere il mandato nelle mani dei Cittadini. Certo, dimettersi ben sapendo di non essere mai più rieletti, non piace a nessun politico, questo lo possiamo facilmente immaginare ma a volte bisogna guardare in faccia la realtà, accettare i propri fallimenti, prendere atto dell'incapacità a svolgere una funzione pubblica e farsi da parte. Se lo ha potuto fare un personaggio di ben altro calibro come Papa Benedetto XVI, può farlo anche un sindaco del tutto sconosciuto alla storia"."

CAMILLO D'ALESSANDRO Il Consigliere Regionale PD chiede senza mezzi termini le dimissioni dell'attuale sindaco Mascia, parlando di un "primo cittadino abusivo".

PAOLUCCI Il commento del segretario regionale PD D'Alfonso: "Va dato atto alla magistratura e soprattutto al collegio giudicante di aver avuto coraggio e di aver lavorato con equilibrio. I democratici abruzzesi sono felici per l'assoluzione di Luciano D'Alfonso. Lo sono per ragioni umane, e lo sono per quelle politiche: quell'indagine, assieme ad altre, ha stravolto la geografia politica di Pescara e dell'Abruzzo, mettendo in ginocchio il Pd e consentendo al centrodestra, per le dinamiche legate al rapporto fra provvedimenti cautelari e consenso, di governare diffusamente nel nostro territorio a partire proprio dalla citta' di Pescara. In questi anni abbiamo risollevato il partito grazie alla passione di tanti dirigenti, amministratori e militanti: ora abbiamo un asso nella manica"

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