Asl Pescara: gli arrestati negano ogni responsabilità
Damiana Bugiani ed Alfonso Colliva si difendono dalle accuse a loro rivolte dagli inquirenti pescaresi, che indagano su presunti episodi di corruzione e truffa nell'appalto per la palazzina rossa della Asl, negando ogni accusa. Sequestrati 800 mila euro a D'Intino
Anche Damiana Bugiani ed Alfonso Colliva, agli arresti domiciliari da tre giorni, in merito all'inchiesta riguardante presunti episodi di corruzione e truffa nella gestione dell'appalto per la palazzina rossa della Asl, hanno negato ogni accusa.
Stamane si è svolto l'interrogatorio, che segue quello di ieri a D'Intino e Piscitelli, durante il quale i due direttori dei cantieri hanno dichiarato di aver effettuato controlli rispetto alle attività svolte dall'impresa, e di non aver accertato alcuna irregolarità.
Anche per loro i legali hanno richiesto la revoca degli arresti domiciliari.
Intanto, è stato disposto il sequestro di un conto corrente di Franco D'Intino, sul quale ci sarebbero circa 800 mila euro.
AGGIORNATO ALLE 15,30 DEL 18 MARZO 2010
Negano ogni accusa e responsabilità Franco D'Intino, funzionario Asl, e Giacomo Piscitelli, responsabile del cantiere, accusati di corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato nell'ambito dell'inchiesta su presunti episodi di corruzione nella gestione dell'appalto per la ristrutturazione di una palazzina dell'ospedale.
I due sono stati interrogati oggi dal Gip Campli, mentre domani si svolgerà l'interrogatorio degli altri due arrestati, Alfono Colliva e Damiano Bugiani, attualmente ai domiciliari.
L'avvocato difensore di D'Intino ha spiegato che il suo assistito ha risposto ad ogni domanda a lui rivolta, fornendo abbondanti e convincenti spiegazioni, allegando anche le rispettive documentazioni, che dimostrerebbero come non ci sia alcuna collusione o atto illeggittimo.
Inoltre, D'Intino ha parlato di una variante di progetto indispensabile per completare i lavori.
I legali di entrambi gli indagati hanno fatto richiesta di revoca o sostituzione della custiodia cautelare in carcere.
Stamane si è svolto l'interrogatorio, che segue quello di ieri a D'Intino e Piscitelli, durante il quale i due direttori dei cantieri hanno dichiarato di aver effettuato controlli rispetto alle attività svolte dall'impresa, e di non aver accertato alcuna irregolarità.
Anche per loro i legali hanno richiesto la revoca degli arresti domiciliari.
Intanto, è stato disposto il sequestro di un conto corrente di Franco D'Intino, sul quale ci sarebbero circa 800 mila euro.
AGGIORNATO ALLE 15,30 DEL 18 MARZO 2010
Negano ogni accusa e responsabilità Franco D'Intino, funzionario Asl, e Giacomo Piscitelli, responsabile del cantiere, accusati di corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato nell'ambito dell'inchiesta su presunti episodi di corruzione nella gestione dell'appalto per la ristrutturazione di una palazzina dell'ospedale.
I due sono stati interrogati oggi dal Gip Campli, mentre domani si svolgerà l'interrogatorio degli altri due arrestati, Alfono Colliva e Damiano Bugiani, attualmente ai domiciliari.
L'avvocato difensore di D'Intino ha spiegato che il suo assistito ha risposto ad ogni domanda a lui rivolta, fornendo abbondanti e convincenti spiegazioni, allegando anche le rispettive documentazioni, che dimostrerebbero come non ci sia alcuna collusione o atto illeggittimo.
Inoltre, D'Intino ha parlato di una variante di progetto indispensabile per completare i lavori.
I legali di entrambi gli indagati hanno fatto richiesta di revoca o sostituzione della custiodia cautelare in carcere.