Finisce i soldi per comprarsi la droga e accetta prestito a tassi usurari dagli spacciatori che poi lo minacciano di morte, arrestati moglie e marito [VIDEO]
L'indagine è scaturita dopo che un imprenditore locale, esasperato dalle vessazioni di cui era vittima, si è recato nella questura di Pescara per sporgere denuncia
Usura aggravata, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Questi i reati dei quali dovranno rispondere un uomo di 37 anni pescarese già noto alle forze dell'ordine e sua moglie di 32 anni entrambi arrestati (lui in carcere e lei ai domiciliari) dalla polizia nella mattinata di mercoledì 14 giugno.
Gli agenti della squadra mobile hanno dato esecuzione all'ordinanza emessa dal Gip di Pescara, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Le indagini sono state avviate nel mese di aprile del 2022, quando un noto imprenditore locale, esasperato dalle vessazioni di cui era vittima, si è recato in questura per sporgere denuncia.
L'uomo, che ammetteva di fare uso di sostanze stupefacenti da alcuni anni, acquistava cocaina dalla coppia odierna destinataria del provvedimento restrittivo, al prezzo di 100 euro per ogni dose da 0,5 grammi, per una media di oltre mille euro al mese; le cessioni sarebbero avvenute nella residenza della donna e alla presenza del marito della stessa. Ben presto, l’imprenditore si sarebbe ritrovato in condizioni di ristrettezze economiche e gli stessi indagati ne avevano approfittato per prestargli del denaro, pattuendone la restituzione a interessi usurari. Infatti, a fronte di un debito di mille euro, la coppia si faceva promettere dalla vittima la consegna delle somme di euro 6mila, poi 7mila e ancora 8mila con cadenza pressoché mensile. Gli investigatori avrebbero appurato che, nonostante la parte lesa avesse effettivamente versato ai propri aguzzini oltre 13.500 euro, gli odierni indagati in plurime occasioni avrebbero paventato di divulgare presunti dettagli intimi compromettenti relativi all’imprenditore, poi arrivando anche a minacciarlo di morte, qualora non avesse ottemperato alle successive e ulteriori richieste di denaro. Le minacce sarebbero state effettuate sia di persona, recandosi a casa della vittima e fermandolo per strada nei luoghi da lui frequentati, a seguito di veri e propri appostamenti, sia rivolgendosi a conoscenti e vicini, reiterando tali comportamenti fino al mese di maggio scorso. La squadra mobile, oltre a documentare tali attività vessatorie, nello scorso mese era già riuscita a effettuare l'arresto in flagranza della 32enne, trovata in possesso di sostanze stupefacenti all'interno della propria abitazione, ma tornata in libertà dopo la convalida. Pertanto, nella giornata odierna quest’ultima è stata posta agli arresti domiciliari, mentre il marito è stato condotto in carcere.
Come sottolineano dalla questura, «si precisa che le responsabilità per i fatti contestati nell’ordinanza del Gip, seppur basate su elementi considerati gravi al punto da fondare le misure cautelari restrittive della libertà di cui si è detto, devono essere comunque poste al vaglio dell’attività processuale e gli odierni indagati non possono essere ritenuti colpevoli fino alla conclusione di tutti i gradi di giudizio».