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Cronaca

Tre arresti, 888 denunce (18 incendiari) e sanzioni per 2,5 miloni di euro, il bilancio 2020 dei carabinieri forestali

La specialità forestale dell'Arma traccia il bilancio delle attività svolte in Abruzzo e Molise nel corso dell'anno passato

Tre arresti, 888 persone denunciate, 76.737 controlli eseguiti e sanzioni amministrative elevate per un totale di quasi 2 milioni e mezzo di euro.
Questo, in estrema sintesi, il bilancio dell'attività svolta nel corso del 2020 dai carabinieri forestali di Abruzzo e Molise. 

I risultati, ritenunti soddisfacenti in termini di prevenzione, contrasto e repressione delle azioni in danno alla natura e all’ambiente dal comando interregionale, sono stati ottenuti grazie alla capillare presenza sul territorio con le Stazioni carabinieri forestali e “Parco” nonché con i nuclei investigativi di polizia ambientale, agroalimentare e forestale presenti in ogni provincia e con i nuclei Cites di Campobasso e Pescara.

Tramite questi ultimi sono state svolte, tra le altre, attività di vigilanza e controllo ai fini della conservazione del patrimonio forestale, di conservazione della biodiversità e del benessere animale, di controllo sulla gestione dei rifiuti, di contrasto del dissesto idrogeologico e di investigazione sugli incendi boschivi.

I carabinieri forestali, inoltre, hanno anche effettuato 201 sequestri e contestato 2.939 illeciti amministrativi con una variazione percentuale rispetto all’anno precedente di + 1,59%. Tra i servizi svolti quelli in materia di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi, hanno segnato un significativo trend in aumento rispetto all’anno precedente pari al + 18%, con 1.175 controlli effettuati. In aumento anche le sanzioni amministrative comminate che sono 120, con un aumento del 25 per cento rispetto a quelle accertate nel 2019 e con un ammontare delle sanzioni di circa 23 mila euro. Sono stati 18 gli incendiari denunciati, pari al doppio rispetto all’anno precedente, di cui 10 in Abruzzo e 8 nel Molise. Dai dati raccolti si evidenzia che la maggior parte degli incendi è di natura colposa ed è riconducibile a pratiche agricole ed agronomiche che comprendono la bruciatura di potature e di residui vegetali derivanti da attività agricole, la ripulitura di terreni incolti e la combustione di rifiuti di vario genere, fino ai casi di accensione di fuochi per la cottura di salsa di pomodoro ad uso familiare e alla combustione per affumicare le api durante le ispezioni in apiario.

Sono anche da segnalare gli importanti risultati sul piano del contrasto delle pratiche di abbandono dei rifiuti, i controlli alle discariche abusive e i traffici organizzati che, unitamente alle illecite forme di smaltimento e combustione dei rifiuti, sono tra le cause di più forte perturbazione per l’ambiente con particolare riferimento al delitto di inquinamento ambientale. In questo ambito sono state accertate 255 azioni illecite, di cui 131 in Abruzzo e 124 in Molise e effettuati 11.058 controlli di cui 6.234 in Abruzzo e 4.824 in Molise, con un incremento rispetto al 2019 del 5,11% per un importo di sanzioni elevate che arriva a quasi 1.000.000 di euro.

Inoltre l’anno appena passato si è caratterizzato per i controlli effettuati, per la prima volta, sulle coltivazioni di canapa industriale, nota come cannabis sativa L. a basso contenuto di Thc. Sono state ispezionate 31 coltivazioni nel territorio abruzzese e 7 nel territorio molisano, effettuando verifiche documentali ed eseguendo campionamenti con il prelievo delle cime delle piante. Sono state sottoposto a controllo 13 aziende: prelevati campioni, che sono stati analizzati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Abruzzo e Molise e in due casi si è rilevata la presenza di un contenuto di tetraidrocannabinolo (Thc) superiore ai limiti consentiti dalla normativa vigente, permettendo di considerare la coltivazione idonea a produrre sostanze stupefacenti, e pertanto si è proceduto al sequestro e successivamente alla distruzione di 120 quintali di canapa. L’impegno dei carabinieri forestali va anche nella direzione della tutela del benessere animale e al contrasto del traffico di specie protette, che ha portato il nucleo Cites di Pescara a deferire all’autorità giudiziaria 20 soggetti per reati che vanno dalla detenzione e commercializzazione illecita di “specimens” tutelati dalla Convenzione di Washington, alle truffe on-line nella vendita di animali, dai reati di maltrattamento animale a quelli legati al mondo venatorio. 

Inoltre intensa è stata l’attività dei carabinieri forestali a tutela della qualità dei corsi d’acqua, dove gli stessi hanno proceduto nell’ambito della campagna “Fiumi puliti” a effettuare controlli sulle acque superficiali che presentano maggiore grado di inquinamento al fine di risalire alle cause dello stesso. Grazie alla convenzione stipulata tra i carabinieri della specialità forestale e la Regione Abruzzo, vengono effettuati prelievi mensili di campioni di acque dei fiumi maggiormente inquinati che poi vengono analizzate dall’Arta-Abruzzo. Questa attività ha portato a effettuare circa 1.016 controlli e in alcuni casi si è riuscito a risalire alle cause dell’inquinamento perlopiù dovute a scarichi abusivi sui fiumi. Inoltre per l’attività in convenzione con la Regione Abruzzo sono state elevate sanzioni per un ammontare pari a circa 600 mila euro.

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