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Cronaca

Appalto mense scolastiche, parla l'ex responsabile comunale: "Mio figlio fu assunto, doveva pur lavorare"

Paolo Di Crescenzo, imputato nel processo riguardante l'assegnazione dell'appalto per le mense comunali nel periodo 2010 - 2013, ha reso alcune dichiarazioni spontanee

Con una dichiarazione spontanea, in qualità d'imputato, Paolo Di Crescenzo, ex responsabile del servizio mense del Comune di Pescara, è intervenuto questa mattina durante l'udienza per il processo riguardante l'affidamento dell'appalto alla Cirfood nel periodo 2010 - 2013.

Di Crescenzo è imputato assieme all'ex dirigente comunale dei settori pubblica istruzione e politiche sociali Germano Marone, ai collaboratori e dipendenti della Cirfood Marcello Leonardi, Giorgio Righi, Alberto Santini e Camillo D'Ercole. L'accusa a vario titolo è di corruzione, turbativa d'asta, falso e frode in pubbliche forniture.

Proprio il caso dell'assunzione del figlio di Di Crescenzo ha fatto scattare l'indagine e lo stesso imputato in aula ha dichiarato che non ci sono stati benefici diretti dalla ditta e la ditta non ne ha avuti da lui, a parte l'assunzione del figlio che "però doveva pur lavorare e questo non può inficiare la mia onorabilità".

In cambio dell'assunzione, secondo la procura di Pescara, dopo l'aggiudicazione dell'appalto Marone e Di Crescenzo avrebbero proposto la modifica del contratto alla Cirfood che inizialmente avrebbe dovuto realizzare un centro cottura nella scuola di Colle Pineta come previsto con una specifica clausola, per autorizzare invece alla fornitura tramite "altra e diversa prestazione rinegoziata contra legem, mediante l'acquisto e fornitura di beni strumentali". Secondo l'accusa la Cir Food avrebbe risparmiato 700 mila euro.

Marone ha dichiarato che la parte politica concordò e sottoscrisse le schede di valutazione relative all'operazione che procurava vantaggi anche all'amministrazione stessa.

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