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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Corruzione e turbativa d'asta in appalti della Asl: 5 persone agli arresti domiciliari: l'accusa parla di tangenti

Un primo filone di indagine della Procura della Repubblica di Pescara relativa agli appalti della Asl si chiude con 5 indagati che sono stati posti agli arresti domiciliari

Sono in totale 5 le persone indagate e poste agli arresti domiciliari nell'ambito del primo filone di indagine della Procura della Repubblica di Pescara su alcuni appalti della locale Asl per i quali vengono contestati i reati di corruzione e turbativa d'asta.
Le lunghe e complesse indagini sono state condotte dalla squadra mobile della questura e dalla guardia di finanza. 

Sono state molteplici le attività di accertamento eseguite tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, acquisizione e analisi di dati telefonici, servizi di osservazione da parte della polizia giudiziaria, acquisizioni documetali, perquisizioni e sequestri di dispositivi informatici con conseguente analisi forense del contenuto (in parte ancora in corso).

Le indagini, come fanno sapere dalla Procura (pm Giuseppe Bellelli), avrebbero disvelato una parte della fitta e ramificata rete di relazioni dell'imprenditore pescarese Vincenzo Marinelli, referente sul territorio di società nazionali e multinazionali operanti nel settore medico sanitario. Le indagini avrebbero consentito di raccogliere «gravi e plurimi indizi di colpevolezza», come si legge in una nota della questura, ritenuti sussitenti dal Gip del tribunale a carico dei protagonisti di un presunto collaudato meccanismo corruttivo nell'ufficio Uoc/Abs della Asl che avrebbe determinato il condizionamento di almeno 5 gare d'appalto per un valore complessivo di 35 milioni di euro con costosi doni, cene conviviali, promesse di incarichi più prestigiosi e remunerativi e con vere e proprie tangenti che Marinelli, direttamente o tramite suoi emissari (tra cui il suo autista e factotum) avrebbe fatto pervenire al direttore dell'unità operativa complessa Acquisizione beni e servizi della Asl nonché Rup e autorità di gara. Secondo gli inquirenti l'utilizzo di fatturazioni false emesse da enti e società compiacenti al gruppo di Marinelli e la creazione di fondi neri avrenbbero permesso di creare la provvista in denaro necessaria per le successive tangenti. Un ruolo rilevante in questo sistema sarebbe stato ricoperto anche da un altro funzionario pubblico in servizio nella medesima unità operativa complessa.

All'apice dell'emergenza covid sarebbe emersa un'altra figura, quella di un imprenditore il quale, sfruttando relazioni e rapporti d'affari extra moenia con uno degli indagati, il funzionario pubblico, e in cambio di denaro e altre utilità anche in favore del direttore, sarebbe riuscito a risultare affidatario diretto di plurime commesse di dispositivi di protezione individuale, conseguendo ingenti profitti. 
Il gip ha così rilevato gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei 5 indagati per concorso nei reati continuati di turbativa d'asta e corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. È stato ravvisato il pericolo di reiterazione delle condotte illecite omologhe e per questa ragione sono scattati gli arresti domiciliari. Richiesta che invece non è stata accolta per altri due indagati. Indagati che in totale sono 13. Naturalmente è bene ricordare che la colpevolezza eventuale degli indagati dovrà essere dimostrata. Al momento vige il principio della presunzione di innocenza. 

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