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Cronaca

Alessandrini: "Non avrei mai messo a repentaglio la salute pubblica"

Il sindaco è stato audito a L'Aquila in Commissione regionale di Vigilanza: "Qualcuno vuole suscitare allarmi e paure che non trovano riscontro negli elementi certi che sono a disposizione"

Il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, si è recato a L'Aquila presso la Commissione regionale di vigilanza in cui, insieme ad altri sindaci del litorale - e cioè Antonio Luciani di Francavilla e Luciano Lapenna di Vasto - è stato sentito sulla questione relativa alla qualità delle acque.

"Le acque di una esigua parete del litorale pescarese, nello specifico il punto di campionamento di via Mazzini e via Balilla, sono state classificate dalla Regione Abruzzo, con delibera di Giunta n. 157 del 14 marzo 2015, come “acque scarse” - ha spiegato Alessandrini - Da previsione normativa significa che esse hanno valori di balneabilità oscillante, che tuttavia non corrispondono ad una situazione di inquinamento conclamato tale da determinare pericolo per la salute pubblica. Nei fatti, accade non di rado che, nel momento in cui si adotta un'ordinanza di divieto di balneazione per valori non conformi, l'Arta effettua nuovi prelievi che in molti casi risultano positivi, cioè opposti ai precedenti. Esattamente quello che è avvenuto il primo agosto scorso, giorno in cui i valori erano già rientrati nella norma e anzi sono stati i migliori della stagione estiva (enterococchi 3/200, escherichia 75/500)".

"Non avrei mai messo a repentaglio la tutela della salute pubblica - conclude Alessandrini - come qualcuno sostiene al fine di suscitare allarmi e paure che non trovano riscontro negli elementi certi che sono a disposizione".

Questo invece il commento del capogruppo regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri: "Era un sindaco Alessandrini in forte difficolta' e in grandissimo imbarazzo quello che si e' presentato dinanzi alla Commissione, un sindaco, evidentemente, consapevole di aver mentito, o comunque omesso un grave incidente a tutta la città. A questo punto le conclusioni tratte in Commissione sono inevitabili: il sindaco di Pescara e' venuto meno a un obbligo di legge fondamentale, ha violato la norma e ha tradito il patto di fiducia con la citta' stessa che non gli crede piu', ne' a lui ne' tantomeno alla sua giunta. Oggi non riteniamo ci siano piu' le condizioni perche' continui a rivestire la carica di primo cittadino e dovrebbe rassegnare le sue dimissioni, prim'ancora che in Consiglio si discuta la sfiducia e, soprattutto, anche prima della seduta consiliare del 29 settembre". 

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