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Cronaca

Alberi tagliati in città, parla l'agronomo Morelli

L'agronomo Morelli, chiamato in causa diverse volte nella lunga polemica riguardante il taglio degli alberi in città, ci ha scritto per esprimere la propria opinione sulla vicenda dei pini di via Regina Margherita

Nelle ultime settimane sono stato più volte indirettamente coinvolto nelle polemiche relative all'abbattimento di alberi, prevalentemente Pini, radicati nella città di Pescara. Avendo constatato diverse imprecisioni circa il mio ruolo, il mio operato ed i contenuti del mio contributo alla vicenda, ritengo opportuno fornire alcuni chiarimenti in merito.

Per quanto a mia conoscenza, la recente campagna di abbattimenti intrapresa dall'Amministrazione comunale si basa su una valutazione di stabilità degli alberi eseguita da un collega, con la sola modalità visiva, ovvero in ossequio al protocollo diagnostico V.T.A. (Visual Trees Assessment). Non conosco nessuno degli alberi sottoposti ad indagine dal collega, tranne 3 individui di cui dirò in seguito, né ho avuto modo di esaminare l'elaborato che da tale indagine è derivato.

Premetto dunque di non trovarmi nella condizione di esprimere giudizi di merito. In occasione di una mia partecipazione come relatore ad un convegno tenutosi nella città di Pescara il giorno 13.05.2016, sono stato invitato ad una sorta di "passeggiata pubblica" su Viale Regina Margherita, alla presenza di alcuni cittadini, di esponenti dei mezzi di informazione, di rappresentanti dell'Amministrazione comunale e del collega cui erano state affidate le indagini.

La passeggiata è stata occasione per parlare genericamente di Pini, alberi ai quali mi dedico da molti anni, rispondendo a domande o curiosità, anche in merito alla loro gestione ed alla loro stabilità. In tale occasione mi sono poi favorevolmente espresso in merito allo studio degli alberi così come, almeno sulla base delle informazioni in mio possesso, esso era stato condotto, ovvero in merito alla metodologia adottata, una delle più diffuse a livello nazionale; il tutto senza aver in alcun modo la possibilità, lo ribadisco, di entrare nel dettaglio delle scelte prescrittive individuali.

Il mio parere favorevole derivava dalla consapevolezza di come la fase visiva della valutazione di stabilità, ovvero quella adottata a Pescara, rappresenti il fondamento indispensabile di questa pratica diagnostica; indispensabile, tuttavia, non significa certo sufficiente o esaustivo, come ben noto a tutti coloro che si occupano professionalmente della materia.

Durante la passeggiata ho avuto poi occasione di soffermarmi su alcuni esemplari per i quali l'Amministrazione comunale, alcuni giorni prima, aveva richiesto un mio approfondimento strumentale. Sono stati così individuati 3 Pini, 2 Aleppo ed 1 Domestico; inseriti in un gruppo di 5 individui direttamente indicati dalla Committenza tra quelli radicati sul Viale. Pur non conoscendo i criteri che avevano guidato la scelta del gruppo, posso presumere, questa è la prassi, che essi presentassero problemi che, almeno sulla sola base visiva, potessero lasciare dubbi in merito alla loro stabilità.

Nella stessa circostanza ho poi deciso, concordemente con i tecnici comunali, di sottoporre questi 3 Pini a trazione controllata secondo protocollo S.I.M. (Static Integrated Methods), l'unico approfondimento strumentale che, sulla base della mia esperienza, si riveli utile nella determinazione della stabilità delle specie in oggetto. Le indagini strumentali sono state effettivamente svolte in data 07.07.2016. Pur avendo comunicato con grande anticipo il giorno e l'ora dei rilievi, alle prove a trazione non erano presenti né rappresentanti dell'amministrazione né tecnici pubblici o privati a vario titolo precedentemente coinvolti nello studio degli alberi. Nei giorni successivi sono stati elaborati i dati raccolti in campo ed è stata preparata la relazione tecnica, oggi di pubblico dominio.

Prima della consegna ufficiale degli elaborati, come mia abitudine e buona prassi professionale, ho cercato ripetutamente ed inutilmente di mettermi in contatto con la Committenza al fine di illustrare il mio operato e le considerazioni che ne derivavano. Tutti i miei tentativi di confronto trovano riscontro nella documentazione che ancora conservo. Valutato il mancato interesse ad un riscontro ho quindi provveduto ad inoltrare originale della relazione, datata 14.07.2016. In merito ai contenuti della relazione di cui sopra non ritengo opportuno fornire dettagli in quanto, la recente divulgazione dello scritto offre a chiunque la possibilità di valutarne criticamente i contenuti.

Vale però la pena di ribadire che nessuno dei 3 alberi ha ricevuto una prescrizione di abbattimento e che solo 2 di essi dovranno essere sottoposti a ricontrollo con modalità a trazione controllata ad un anno dal primo rilievo. Trarre da queste risultanze indicazioni generali circa le conseguenze tecniche ed economiche di una possibile estensione delle analisi strumentali agli altri alberi con prescrizione di abbattimento, come si è letto nei recenti comunicati stampa del Comune per delineare la presunta insostenibilità di una tale scelta, rappresenta un processo forzato, irrealistico e metodologicamente sbagliato.

Vi sono oggi numerose città che integrano i loro programmi con questa metodologia, nell'intento di razionalizzare le risorse disponibili per le indagini, minimizzare gli abbattimenti, ridurre gli impegni manutentivi ed, evidentemente, tutelare la pubblica incolumità.

Questo perché la valutazione di stabilità è una pratica specialistica tecnicamente complessa, pratica che, come ogni atto diagnostico, deve essere inserita in un programma di screening di popolazione, ovvero in una strategia pianificatoria e gestionale di lungo periodo. In conclusione, pur constatando come da più parti si sia utilizzata la valutazione di stabilità non come strumento di conoscenza ma come arma di confronto ideologico, mi spiace soprattutto che, in questi giorni di polemica, nessuno abbia ritenuto utile interpellare il sottoscritto, pur non avendo riguardo ad utilizzarne il nome nelle più diverse circostanze.

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