"Colpevole" di indossare la maglia del Pescara, condannati due ultras del Chieti che aggredirono un 16enne
Un 28enne e un 25enne erano accusati, assieme ad altri due giovani teatini che verranno processati con il rito ordinario, di danneggiamento aggravato, violenza privata e porto abusivo di arma ovvero un manganello estraibile di metallo
Il giudice monocratico del Tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino, ha condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno, nel processo con il rito abbreviato, un 28enne e un 25enne, entrambi di Chieti e appartenenti al gruppo ''89 mai domi della tifoseria neroverde''. L'accusa aveva chiesto 9 mesi.
I due erano accusati, assieme ad altri due giovani teatini che verranno processati con il rito ordinario, di danneggiamento aggravato, violenza privata e porto abusivo di arma ovvero un manganello estraibile di metallo. I fatti risalgono al 29 maggio 2015 quando, a Chieti Scalo, agendo con il volto coperto, i quattro costrinsero a fermarsi l'auto condotta da un uomo che abita in un Comune del pescarese, e danneggiarono il vetro del finestrino con un copro contundente.
A bordo della vettura si trovava anche il figlio sedicenne dell'uomo, che indossava una maglia del Pescara Calcio e che il padre stava accompagnando a una partita prevista quel pomeriggio. L'allarme scatto' immediatamente e la macchina, una Fiat Panda con i quattro a bordo, sulla quale furono poi trovati due passamontagna e una mazza, venne bloccata dalla Polizia un quarto d'ora piu' tardi. L'avvocato Gianluca Polleggioni, difensore del 25enne, ha annunciato ricorso in appello.