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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Faceva entrare in carcere droga e smartphone in cambio di soldi, misura interdittiva per un agente della polizia penitenziaria

Un poliziotto penitenziario del carcere San Donato di Pescara è stato scoperto dalla polizia al termine di una articolata indagine

Misura interdittiva della durata di un anno per un agente della polizia penitenziaria in servizio nel carcere San Donato di Pescara.
A eseguire l'ordinanza applicativa di misura cautelare personale interdittiva per la durata di un anno nei confronti di un assistente capo della polizia penitenziaria è stata la polizia.
Il provvedimento arriva al termine di una complessa e articolata attività d’indagine, svolta dalla squadra mobile all’interno della casa circondariale.

Il Gip (giudice per le indagini preliminari) del tribunale, Nicola Colantonio, ha emesso il 14 marzo l’ordinanza applicativa della misura cautelare personale interdittiva. L’attività di polizia giudiziaria in argomento nasce, come informano dalla questura, dalle numerose segnalazioni pervenute sia al direttore che al personale in servizio nella casa circondariale, riguardanti un illecito ingresso all’interno dell’Istituto di pena di sostanze stupefacenti e apparecchi cellulari; materiale che sarebbe stato fatto pervenire per il tramite di un assistente capo, durante l’espletamento del proprio servizio.

All’esito dell’attività d’indagine svolta dalla sezione antidroga della squadra mobile, in stretta collaborazione con il personale della polizia penitenziaria, il Pm (pubblico ministero) titolare, Anna Benigni, ha richiesto a carico dell’indagato, la misura cautelare degli arresti domiciliari; il Gip, ritenendo che la misura interdittiva dalle proprie funzioni, potesse essere sufficiente per scongiurare la realizzazione di ulteriori condotte delittuose, applicava nei riguardi dell’assistente capo, la misura cautelare interdittiva del divieto di svolgere il pubblico servizio nella casa circondariale.

Il predetto risulta indagato in quanto in più occasioni delittuose nell’arco temporale compreso tra aprile e giugno 2022, nell’esercizio delle proprie funzioni e in qualità di assistente capo della polizia penitenziaria, si sarebbe reso responsabile dei reati di cui agli articoli 319 e 357 del codice penale, poiché compiendo atti contrari ai suoi doveri d’ufficio, che sarebbero consistiti nel consegnare in un’occasione a un detenuto uno smartphone, ricevendo la somma di 400 euro; in altra occasione avrebbe ricevuto da una donna imparentata con un detenuto nel carcere 200 grammi di hashish e 20 grammi di cocaina, consegnandoli poi all’interessato, ricevendo come compenso 2,5 grammi di cocaina di cui l’assistente capo della polizia penitenziaria risulterebbe essere assuntore; in altra occasione sempre per gli stessi reati, compiendo atti contrari ai suoi doveri d’ufficio, avrebbe ricevuto dalla stessa donna 196 grammi di hashish e 18,8 grammi di cocaina, consegnandoli successivamente al detenuto e ricevendo quale compenso 2 grammi di cocaina.

L’ordinanza applicativa della misura interdittiva è stata eseguita da personale della squadra mobile nel pomeriggio di giovedì 16 marzo.

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