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Cronaca

Agente aggredito da un detenuto nel carcere di San Donato

Monta la protesta a Pescara. Il poliziotto, poi recatosi al Pronto Soccorso, ha riportato 7 giorni di prognosi. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ora sollecita Ministro e Capo Dap a intervenire

Monta la protesta nel carcere di San Donato, a Pescara, dopo una nuova aggressione ad un poliziotto penitenziario da parte di un detenuto. Ricostruisce l'evento Felice Rignanese, segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe:

"Ieri un detenuto italiano, ristretto nel Reparto giudiziario, si era recato per una consulenza al Reparto psichiatrico, dove è situata la camera adibita a visite specialistiche. Dopo la valutazione medica, mentre si trovava ad uscire dal Reparto per fare rientro in cella, aggrediva prima verbalmente e poi frontalmente l'Assistente addetto alla sezione spingendolo violentemente e tentando di colpirlo. Il poliziotto, difendendosi, riusciva a limitare i danni, scansando altri colpi a lui indirizzati e con l'intervento immediato degli altri Agenti si riusciva a scongiurare il peggio".

Il poliziotto, poi recatosi al Pronto Soccorso, riferisce Rignanese, ha riportato 7 giorni di prognosi. Ecco invece cosa afferma Donato Capece, segretario generale del Sappe, che sollecita Ministro e Capo Dap a intervenire: 

“Questa di Pescara è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di detenuti ai danni di appartenenti alla Polizia penitenziaria. I detenuti evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono. È necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria dell’Abruzzo”.

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