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Cronaca

Aca, la denuncia di Codici: oltre 100 milioni di euro di debiti

L'associazione Codici, guidata da Domenico Pettinari, denuncia l'enorme buco in bilancio accumulato dall'Aca, che ammonta a circa 100 milioni di euro di debiti

Nel 2003 il servizio idrico integrato era gestito dal Comune di Pescara e il cittadino pagava per la prima fascia (da 0 a 100 mc) 0,14 euro a metro cubo.
Oggi, l’Aca, per la stessa fascia, applica 0,5468 euro a metro cubo, il 500% in più!!!

 Sempre oggi, l’ACA spa, applica per la seconda fascia, cioè da 101 a 200 mc il costo di € 0,9796 euro metro cubo, per la terza fascia da 201 a 300 mc il costo di 1,3254 euro a metro cubo e per consumi che superano i 300 mc è stabilito un costo pari ad euro 1,6135 a metro cubo!!!
Nel 2003 quando il servizio era ancora in capo al Comune di Pescara il canone annuo costava circa € 10,00 oggi costa € 17,28.
Quanto sopra detto riguarda il tipo d’utenza domestico residenziale quindi l’abitazione principale di ogni cittadino.
Se passiamo ad analizzare altri tipi di utenza, notiamo grandi “assurdità”, ad esempio se si prende in esame l’utenza “Alberghiero” si noterà che vi è una fascia unica con un costo di € 1,23 a metro cubo, vale a dire che un albergo se consuma 100 mc d’acqua o ne consuma 1000 non ha differenza di costi, pagherà sempre 1,23 euro a metro cubo.

Rispetto ad una utenza “domestico residenziale” che deve sostenere costi elevatissimi per alcune fasce, l’utenza “alberghiero” sembrerebbe molto agevolata se si pensa anche che nel costo complessivo che paga un cliente che soggiorna in albergo è ricompreso anche il consumo forfettario d’acqua che risulta sempre maggiorato in quanto trattandosi di attività commerciale è lecito e pacifico lucrare e fare profitto .
Ma al di la di questa incongruenza, che può apparire fortemente ingiusta nei confronti dei cittadini persone fisiche, risulta sproporzionata anche nei confronti dell’utenza “Commerciale, Professionale e Artigianale” che ha dei costi notevolmente superiore a quella alberghiera come se l’utenza “alberghiera” non fosse anch’essa attività commerciale.
Vale la pena riportare i dati dell’utenza “commerciale, professionale e artigianale” per capire bene la sproporzione: da 0 a 200 mc € 1,6713 a metro cubo; da 200 a 300 mc € 1,95 a metro cubo; oltre 300 mc € 2,47 a metro cubo (!!!).

Ma torniamo al consumatore persona fisica.
Gli aumenti citati sono fortemente ingiusti e ingiustificati in quanto non hanno determinato un miglioramento del servizio in termini qualitativi e strutturali anzi i dati ci dicono il contrario. L’aumento delle tariffe sarebbe dovuto servire , come da piano d’ambito, ha realizzare le opere di ristrutturazione delle condotte che raggiungono perdite dal 60% al 92% dell’acqua immessa e, queste opere, come anche relazionato dal Commissario Unico Straordinario degli ATO, non sono state fatte. Quindi il maggior introito da aumento tariffario è finito da qualche altra parte.

Il paradosso non finisce se si pensa che leggendo il bilancio consuntivo del 2013 scopriamo che l’ACA spa ha circa 100 Milioni di Euro di debiti.
Il Presidente del Cda Ezio Di Cristoforo è attualmente ristretto nel suo paese agli obblighi di dimora e non intende dimettersi.
Non essendo riuscita, la politica, a voltare pagina e a cambiare i vertici dell’ACA spa ancora una volta sarà la magistratura a dover intervenire duramente per azzerare l’attuale dirigenza fortemente compromessa se pur con provvedimento temporaneo.

Finirà anche l’era del Presidente Ezio Di Cristoforo , ormai questa pagina della storia è stata già scritta.
Ma poi cosa succederà?
Siamo proprio sicuri che dopo la Presidenza Di Cristoforo la politica saprà fare meglio?
Io credo proprio di no.
Anche questa pagina è stata scritta.
I soci azionisti dell’ACA spa (sindaci) si riuniranno , prima o poi, nomineranno un altro Consiglio d’Amministrazione e un altro presidente con il rischio che tutto tornerà come prima.
Tornerà come prima perché i sindaci soci azionisti non hanno mai voluto veramente cambiare le cose all’interno dell’ACA spa e finchè saranno loro con le loro logiche di partito a nominare i loro uomini all’interno di queste società pubbliche, le cose non cambieranno mai, e gli unici a pagarne le conseguenze saranno sempre e solo i cittadini consumatori ed utenti.
La magistratura, che noi ringraziamo comunque per il lavoro svolto assieme alla polizia giudiziaria, si ferma ad un certo punto dove dovrebbe essere la politica sana a continuare.
Ma la politica, che in questi casi diventa trasversale, con a tratti false prese di posizione di chi vuole apparire paladino della legalità, può veramente cambiare le cose all’interno dell’ACA spa quando si è sempre servita di questa azienda per fare clientelismo sfrenato con assunzioni senza concorso e conferimenti di incarichi e consulenze ad amici ?
Le vere vittime di questa storia sono i cittadini e il “servizio idrico integrato” incarnato nell’ACA stessa, i carnefici sono loro.
Ezio Di Cristoforo avrà pure le sue colpe ma non più di chi lo ho nominato e lo ha rinominato per due consiliature.
E noi vogliamo ancora credere che coloro che lo hanno nominato e rinominato a capo dell’ACA spa utilizzandolo per i loro interessi oggi cambieranno le cose?

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