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Cronaca Riviera Sud / Piazza le Laudi

Abusivismo Le Paillotes: condannato De Cecco

L'imprenditore, difeso dall'avvocato Ennio Amodio, è stato condannato a 11 mesi di reclusione (pena sospesa) e a un'ammenda di 39.000 euro, mentre si parla di 6 mesi e 24.000 euro di ammenda per il direttore dei lavori, Nicola Di Mascio

La Cassazione ha rigettato il ricorso di Filippo Antonio De Cecco, confermando la condanna in secondo grado (appello) per abusivismo edilizio sulla spiaggia di Pescara. La vicenda è relativa al celebre stabilimento balneare Les Paillottes. De Cecco, difeso dall’avvocato Ennio Amodio, è stato condannato a 11 mesi di reclusione (pena sospesa) e a un'ammenda di 39.000 euro, mentre si parla di 6 mesi e 24.000 euro di ammenda per il direttore dei lavori, Nicola Di Mascio.

L'imprenditore era accusato di aver realizzato, in assenza di uno specifico e lecito titolo edilizio, una vera e propria nuova costruzione mediante "l'ampliamento consistente, la modifica e lo stravolgimento del preesistente manufatto edilizio oggetto della (peraltro illegittima) concessione demaniale. L'insieme dei lavori ha portato alla realizzazione di un manufatto del tutto diverso da quello preesistente, di gran lunga più grande, essendo state coperte, chiuse e inglobate in un'unica struttura tutte le parti esterne alla muratura del preesistente stabilimento".

De Cecco e Di Mascio avrebbero violato l'articolo 60 del Piano regolatore di Pescara, nonché il codice dei beni culturali del paesaggio, essendo la zona sottoposta a vincolo paesistico. Contro De Cecco, che ha sempre respinto le accuse, si era mossa in passato anche Rifondazione Comunista, in quanto, come ricorda oggi il presidente del Wwf Dante Caserta, "la visione della spiaggia risultava completamente occultata dal cemento, tra recinzioni, costruzioni e annessi vari".

E il Wwf, assieme all'associazione Marelibero, ha sempre seguito la vicenda, che "costituiva la punta dell'iceberg dell'anarcoide occupazione del litorale pescarese da parte di strutture che hanno progressivamente saturato tutti gli spazi e coperto l'orizzonte". Questa sentenza, dice ora l'associazione ambientalista, "non deve essere solo un monito per tutti ma dovrebbe risvegliare l'interesse per un uso diverso della spiaggia". Deluso per la decisione il Cavaliere De Cecco, che ora dovrà demolire le parti abusive:

"La mia idea di apportare un'innovazione rivolta alla cittadinanza mediante la realizzazione di un luogo 'speciale' si trasfuse in un primo tentativo di riqualificazione del complesso balneare e dell'ambiente circostante. L'idea, ma non il progetto, basata in totale "buona fede" su una legittimità che si riteneva preesistente e acquisita, ha consentito, negli anni a seguire, di formulare una offerta turistica nuova ed una proposta enogastronomica di qualità".

E ancora: “Aver dato vita a Les Paillottes è stato un atto di amore verso la mia città”. Un atto d'amore che però è costato caro al re della pasta. 

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