Club Tornado e i pionieri del tifo biancazzurro
A Pescara, negli anni '70, si sviluppò la tifoseria organizzata con la nascita di clubs in ogni angolo della città. A Montesilvano venne fondato il primo gruppo fuori dai confini prettamente cittadini che ancora oggi sopravvive grazie alla passione di Armando Di Bernardo
All'origine fu il "Club Tornado", ufficialmente costituito nel 1976 con sede in via Roma, 37 a Montesilvano. Presidente Marino Di Pietro che con alcuni suoi concittadini diede vita al primo gruppo di appassionati tifosi biancazzurri residenti in una località diversa da Pescara. L'imponente striscione di oltre 20 metri faceva bella mostra nel settore distinti dove stazionavano già da qualche anno gli esponenti del club "Fedelissimi", con i giovani ragazzi dei Rangers ormai pronti ad espandersi in curva Nord e diventare la vera forza del tifo organizzato. Era quella la stagione della prima promozione in serie A, con Giancarlo Cadè in panchina e il vulcanico Armando Caldora, amatissimo e leggendario presidente che ebbe il merito di ricreare un entusiasmo svanito tempo addietro, quando il Pescara sprofondò nel baratro della quarta serie proprio con un allenatore montesilvanese, Vitaliano Patricelli, affiancato da Enzo Falini. Poi arrivò Tom Rosati con il doppio salto di categoria ed il ritorno tra i cadetti e nella stagione 76/77 si coronò il sogno con gli spareggi di Terni e Bologna.
Fu in quella occasione che il "Club Tornado" si mise in luce per la sua capacità organizzativa, grazie all'animosità di Armando Di Bernardo capace di calamitare attorno a sè un collettivo di oltre 400 persone che mai prima d'ora avevano messo piede allo stadio Adriatico. In occasione della prima finale con il Cagliari, giocata in campo neutro al "Liberati", una carovana di 7 pullman partiti da Montesilvano raggiunse Terni con il simbolo dell'asso di bastoni presente su ogni torpedone. Pochi giorni dopo, venne organizzata in Piazza Diaz la prima grande festa per celebrare la serie A, con caroselli di auto e sventolio di bandiere. "Solo che la facemmo prima ancora di affrontare l'Atalanta nella gara decisiva - rivela Armando, in barba alla scaramanzia - ma eravamo talmente sicuri di farcela, al punto tale da invitare i calciatori nonostante il monito della società".
Quell'evento propiziatorio, presentato da N'duccio, portò bene ed il gruppo, sempre più numeroso, tornò da Bologna con in testa la Bmw modificata di Edmondo, Rocco e Gabriele che sostituirono il clacson di serie con delle trombe acustiche suonate intensamente per tutto il tragitto. Ben presto il "Tornado" entrò a far parte del Centro di Coordinamento guidato da Livio Stracca che accorpò al suo interno anche i clubs "Sayonara", "Aurora", "Lo Scoiattolo", "9 giugno" e "Zucchini". Successivamente cambiò denominazione in club "Daniel's" trasferendosi in via D'Annunzio e nominando presidente del direttivo Adriano Baldacci. Le serate festanti proseguirono negli anni, tutte dettate dal grande amore per questi colori. "Montesilvano era colorata di biancazzurro in ogni angolo. Vincenzo Marinelli ci adorava, così come il ds Piero Aggradi. Instaurammo un legame amichevole con tutti i dipendenti della Pescara Calcio che a quei tempi stava in via Campania.
La segretaria Annamaria Melchiorre e Leontino Canale appoggiavano ogni nostra iniziativa". Ultimamente, in occasione di un raduno di alpini a Bassano del Grappa c'è stata una rimpatriata con gli amici gemellati di Vicenza e al bar di Armando è attesa la visita di Andrea Prunecchi, uno dei calciatori più amati dai sostenitori di Montesilvano.