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Mercoledì, 24 Aprile 2024
C'era una volta il Pescara

C'era una volta il Pescara

A cura di Bruno Barteloni

15 giugno 1986: dall'inferno verso il parAdiso

Una data che segna la morte e la resurrezione del calcio pescarese. Dall'inferno della serie C al ripescaggio tra i cadetti che segnò l'inizio dell'era Galeone. Il resto è storia....

Ore 7,30 del mattino. Come ogni domenica mattina mi preparavo per il consueto rituale in compagnia del mio fedele compagno d'avventure Massimo Di Matteo. Insieme avevamo creato un gruppetto di giovanissimi ultrà, radunato nella curva destinata alle tifoserie ospiti sotto il nome di "Sturmtruppen", club sorto dalle ceneri de "I ragazzi della Sud". Una quarantina di scalmanati sempre pronti al faccia a faccia con i gruppi rivali in trasferta a Pescara. Il nostro prepartita iniziava sul terrazzo dello stabile in via Cesare Battisti dove confezionavamo fumogeni ed altri rudimentali fuochi d'artificio.

I materiali utilizzati sono principalmente nitrato di potassio, zucchero, polvere pirica e zolfo ricavato dai fiammiferi. Una miscela chimica che, se dosata alla perfezione, garantisce uno spettacolo coreografico di sicuro impatto. Tutto il miscuglio veniva poi custodito in barattoli di latta che Mario il benzinaio metteva da parte ad ogni cambio d'olio motore. Sempre su quell'ampio terrazzo all'aperto, armati di bombolette spray, disegnavamo i nostri striscioni su metri e metri di stoffa bianca.

Quante lenzuola sparite dagli armadi di casa !!! Quel giorno la scritta a caratteri cubitali recitava così: "NON C1 VOGLIAMO ANDARE". L'incubo della retrocessione all'ultima giornata è una remota possibilità, ma in quella maledetta stagione 85/85 macchiata da scandali, scommesse e totonero, troppi risultati sospetti avevano condizionato il nostro cammino. La squadra allestita dal Presidente Marinelli e dai soci De Cecco, Taraborrelli e De Leonardis è di tutto rispetto. In panchina un allenatore emergente, preparato e dalle idee innovative. La "zona" di Enrico Catuzzi garantiva un gioco arioso, brillante ed offensivo. Gran parte della rosa era costituita da una costola del Bari. Tutti ragazzi cresciuti con questo mister e che avevano già assimilato i moderni concetti tattici. Ronzani, Acerbis, De Rosa, Roselli, De Martino, Di Cicco, Turi e Loseto ai quali si aggiunsero i vari Venturini, Olivotto, il portiere Maurizio Rossi (poi coinvolto in partite truccate) ed il centravanti Rebonato. Nel gruppetto degli attaccanti anche due giovanissime promesse prelevate dalle categorie inferiori.

Sono Rocco Pagano, proveniente dal Derthona e Primo Berlinghieri acquistato dalla Solbiatese. Quel Pescara convince, ma non vince. Gli ultimi novanta minuti della stagione sono dunque fondamentali. All'Adriatico è di scena la Triestina, ormai fuori dalla lotta promozione. Tutto però può ancora succedere, dal momento che la giustizia sportiva ha le carte in mano per modificare la classifica ufficiale. Dopo un primo tempo blando e povero di emozioni, il risultato si sblocca al 6° della ripresa con Rebo-gol che nel finale di stagione è tornato a prendere confidenza con la rete. Il pareggio degli alabardati arriva subito dopo. Intanto il Cagliari è ancora in vantaggio sul Vicenza e una sorprendente Sambenedettese sta espugnando il Marassi di Genova. Risultati non agevoli ma che non condizionano, sino a quel momento, il nostro cammino. Ci avviciniamo all'ultimo giro di lancetta, con gli "Sturmtruppen" già pronti per l'invasione finale.

La favola a lieto fine si stravolge con la marcatura decisiva di Zanin che spedisce i biancazzurri al quart'ultimo posto. Palermo in salvo grazie al successo casalingo con il Monza e Pescara che saluta la serie B tra lo sconcerto generale. Quanti pianti, quel pomeriggio !! Una cocente delusione che faticavo ad accettare. Poi avvenne il ripescaggio a spese proprio dei siciliani. I ragazzini della Primavera e qualche superstite di quell'annata partirono per il ritiro di Montefortino con il nuovo tecnico Giovanni Galeone. E quelle lacrime di disperazione divennero ben presto lacrime di gioia..... 

15 giugno 1986: dall'inferno verso il parAdiso

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