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Sabato, 20 Aprile 2024
Salute

Aumentano le malattie del fegato, 3.900 pazienti in Abruzzo: la maggior parte a causa dell'alcol

Il dato emerge da uno studio dell'università dell'Aquila che sarà approfondito nel corso di un convegno in programma nell'università dell'Aquila il 5 e il 6 maggio

Le malattie croniche del fegato rappresentano un’emergenza epidemiologica e clinica sia a livello mondiale che nazionale: vi sono due milioni di morti all’anno per queste patologie e si stima che da qui a dieci anni vi sarà un incremento del 50% dei casi di cirrosi e del 100% dei casi di epatocarcinoma, che rappresentano l’evoluzione finale di qualunque epatopatia cronica, come riporta LaPresse.
Un problema per la salute dei cittadini e un’ampia spesa per il Ssn (sistema sanitario nazionale).

Studi e proposte sul tema verranno affrontate nel convegno "Gestione integrata del paziente epatopatico nel III millennio", che si terrà il 5-6 maggio all’Aquila nell’aula magna Alan Turing Blocco 0 dell'università in via Vetoio 42 a Coppito. 

Responsabile scientifico è Clara Balsano, professore ordinario di Medicina Interna e direttore scuola di specializzazione in Medicina d’emergenza-urgenza. Ad aprire i lavori il saluto istituzionale del ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Un grave problema è costituito dal fatto che la steatosi epatica è spesso una patologia sottostimata, nonostante i dati dell’associazione italiana per lo studio del fegato rilevino una prevalenza crescente, che ha stimolato lo studio Prede. «L’obiettivo dello studio Predea (prevenzione nei dipartimenti di emergenza e accettazione) condotto a livello nazionale nei principali pronto soccorso dei presidi ospedalieri è far emergere il sommerso del danno epatico da accumulo di grasso nel fegato tramite una semplice ecografia; ciò consentirebbe di utilizzare i pronto soccorso come strumento di prevenzione primaria, evitando lo sviluppo di diabete, patologie dismetaboliche, ipertensione, patologie cardiovascolari e dell’apparato muscolo-scheletrico», spiega Clara Balsano, che sta guidando lo studio nei pronto soccorso di Avezzano, L’Aquila e Teramo, «in altri termini, auspichiamo di rendere il pronto soccorso, luogo in cui per eccellenza si affrontano le emergenze, un centro di prevenzione: nei tempi di attesa con un semplice screening darebbe modo di intervenire precocemente su fattori di rischio modificabili (stile di vita, alimentazione, terapia farmacologica) e indirizzare chi ne avesse necessità a centri specialistici per prevenire patologie croniche che hanno un grande impatto sulla spesa del Ssn. Un’iniziativa di questo tipo è ancor più importante perché i dati preliminari mettono in luce che la reale prevalenza della steatosi epatica a livello nazionale è superiore a quanto riportato dagli attuali dati statistici. Secondo il dato nazionale dell’Iss sul 2021, la prevalenza della steatosi epatica è del 22-27%, ma si stima che i numeri reali siano superiori, come attestano i dati preliminari dello studio Predea, secondo cui su un totale di 170 pazienti arruolati, il 40% è affetto da steatosi epatica».  I danni al fegato possono avere diverse cause e rimanere a lungo latenti, prima di arrivare alla cirrosi e all’epatocarcinoma. Il paziente cirrotico necessita inoltre di una gestione integrata attraverso un approccio multidisciplinare, che permette una migliore gestione di una patologia molto complessa.

Poi così prosegue Balsano: «Le patologie del fegato di origine virale, autoimmune, da farmaci, e sempre più spesso di origine dismetabolica, dovuta all’aumento esponenziale nella popolazione generale del sovrappeso e dell’obesità. Inoltre, il paziente con patologia epatica cronica avanzata (cirrosi) spesso è affetto da numerose comorbidità (diabete, ipertensione, scompenso cardiaco etc.), che richiedono un appropriato percorso diagnostico terapeutico assistenziale-Pdta, quindi una costante interazione tra medicina del territorio e Ospedale». 
In Abruzzo vi sono 3.900 pazienti con epatopatie croniche, di cui la maggior parte ha eziologia alcolica: come in altri luoghi dove il clima è rigido, l’alcol è molto diffuso e causa una dipendenza. Tra il 2016 e il 2020, dal servizio flussi informativi e statistica sanitaria dell'azienda Asl 1 della Regione Abruzzo è stato tratto uno studio sugli accessi di pazienti con patologie croniche epatiche nei presidi ospedalieri dal quale è emerso che, su un totale 2.400 ricoveri/anno, i 20 Drg (raggruppamenti omogenei di diagnosi) più frequenti sono specifici per patologie epatiche (epatite/cirrosi alcolica e/o neoplasie). Da questo dato è emersa la necessità di creare un tavolo tecnico multidisciplinare al quale afferiscano figure professionali di vari ambiti per presa in carico e gestione del paziente con patologia cronica epatica.

«Alla luce dell’elevata prevalenza di pazienti affetti da epatopatia cronica e delle stime di incremento per i prossimi anni», evidenzia Balsano, «abbiamo avviato uno studio pilota nella Asl1 Abruzzo Avezzano-Sulmona-L’Aquila per la realizzazione del Pdta del paziente cirrotico».

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