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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Salute del cuore: le abitudini per prevenire le patologie cardiovascolari

Rappresentano la principale causa di morte

Colpiscono circa 5,5 milioni di persone e sono la prima causa di ricovero ospedaliero. Sono le patologie cardiovascolari, molto diffuse in Italia, e rappresentano la principale causa di morte: 1 milione di casi (il 14% del totale), per infarto, ictus o altre forme di ischemia.

Contano costi sanitari diretti che si aggirano intorno ai 16 miliardi di euro, con aggiuntivi 5 miliardi di costi indiretti. Rappresentano una problematica comune e che si sta ripercuotendo a seguito dell'epidemia da Covid-19.

La Società italiana di Cardiologia SIC4 informa che nell'ultimo periodo si sta verificando una riduzione di circa il 50% delle ospedalizzazioni per sindromi coronariche acute, con un conseguente aumento della mortalità soprattutto in caso di infarto (14%, triplicata rispetto al 2019).

La strategia vincente è la prevenzione: diventa fondamentale proteggersi dalle conseguenze delle patologie cardiovascolari, soprattutto per le persone che già hanno subito un evento acuto.

Come riconoscere un infarto

L’infarto cardiaco è una lesione del miocardio, parete muscolare del cuore. Il flusso sanguigno all’interno delle arterie coronariche, deputate a portare nutrienti e ossigeno alle cellule che compongono il miocardio, durante un infarto viene interrotto a causa della formazione di un trombo (coagulo di piastrine e fibrina) in corrispondenza delle placche aterosclerotiche, accumuli di grasso di cui il componente principale è il colesterolo. L’irrorazione delle cellule cardiache viene interrotta dal trombo ed esse, di conseguenza, muoiono.

Per agire tempestivamente, è importante riconoscere i sintomi di un infarto. Si devono allertare i sanitari, chiamando subito i numeri di emergenza (112 o 118) se si presentano:

  • dolore al petto, che può irradiarsi verso collo, braccio sinistro o schiena, accompagnato anche da sudorazione fredda e malessere generale (pallore e sofferenza);
  • difficoltà a respirare;
  • peso sullo stomaco;
  • senso di angoscia.

Chi ha già avuto un infarto, è più a rischio. Fondamentale è la “prevenzione secondaria”: seguire le indicazioni del medico e raggiungere gli obiettivi richiesti per abbassare il rischio di incorrere in un secondo infarto.

11 buone abitudini per prevenire problemi cardiaci

Basta seguire alcune semplici abitudini per garantire la buona salute del cuore:

  1. smettere di fumare ed evitare il fumo passivo - il fumo è una pessima abitudine che interessa circa il 20% degli adulti con effetti negativi sulla coagulazione del sangue e sui processi infiammatori;
  2. tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue;
  3. seguire fedelmente la terapia prescritta dal medico;
  4. non interrompere mai la terapia di propria iniziativa;
  5. ridurre il consumo di alcol;
  6. seguire una dieta variata, iposodica e ipoglicemica;
  7. in caso di diabete, seguire le indicazioni del medico, oltre ad una corretta nutrizione e un’attività fisica adeguata alla patologia;
  8. mantenere il peso forma;
  9. svolgere attività fisica consona al proprio stato di salute;
  10. tenere sotto controllo lo stress;
  11. dormire almeno 6-8 ore a notte.

I valori del colesterolo

Tra i valori da tenere sotto controllo, quello del colesterolo Ldl (colesterolo cattivo) è probabilmente il più importante.

Il colesterolo è un lipide (grasso) normalmente presente nel circolo sanguigno, e comprende il colesterolo Ldl e il colesterolo Hdl (buono).

Se presente in eccesso, il colesterolo Ldl danneggia le arterie e aumenta il rischio di infarto, in quanto favorisce la formazione delle placche aterosclerotiche: per questo motivo è fondamentale tenerne sotto controllo i livelli, soprattutto se si ha già avuto un infarto.

I livelli di colesterolo raccomandati dalle linee guida sulle dislipidemie 2019 della Società Europea di Cardiologia (Esc) e della Società Europea dell'Aterosclerosi (Eas) sono:

  • per i pazienti a rischio molto alto sono raccomandati una riduzione dell’Ldl di almeno il 50% rispetto al valore basale e un target di Ldl < 55 mg/dL.
  • per i pazienti a rischio molto alto che hanno un secondo evento vascolare entro 2 anni dal primo (non necessariamente dello stesso tipo) mentre sono in trattamento con statine alla dose massima tollerata è suggerito un target di Ldl < 40 mg/dL.
  • per i pazienti ad alto rischio sono raccomandati una riduzione di almeno il 50% rispetto al valore basale e un target di Ldl < 70 mg/dL.
  • per i soggetti a rischio moderato - ad esempio una persona affetta da diabete mellito senza complicanze - viene suggerito un target di Ldl < 100 mg/dl.
  • per i soggetti a basso rischio è suggerito un target di Ldl < 115 mg/dl.

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Altri valori da tenere sotto controllo

Tra gli altri valori e fattori di rischio da tenere sotto controllo per mantenere il cuore in salute ricordiamo:

  • i trigliceridi - lipidi presenti nella circolazione sanguigna, la cui quantità deve essere inferiore ai 150 mg/dL;
  • l'ipertensione arteriosa, o pressione arteriosa alta - la pressione arteriosa, in condizioni normali, dovrebbe essere al di sotto dei 135 mmHg per la massima e 85 mmHg per la minima, da misurare preferibilmente al mattino e in condizioni di riposo;
  • il diabete mellito - una patologia legata a valori di glucosio del sangue (la glicemia) stabilmente superiori a 126 mg/dL. Nei pazienti diabetici, infatti, il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari aumenta da a 2 a 4 volte rispetto ai soggetti sani.
  • il peso e l’obesità, fattori di rischio anche per l’ipertensione, diabete mellito, dislipidemia - è quindi importante controllare il proprio Indice di Massa Corporea (Imc) e la circonferenza della vita, poiché pesare eccessivamente rispetto alla propria statura e/o un'eccessiva adiposità addominale contribuiscono all’aumento del rischio di sviluppare o peggiorare le patologie cardiovascolari.

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