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Salute

Convegno sulla craniectomia decompressiva: l'ultimo tentativo terapeutico per salvare la vita del paziente

Sabato 2 aprile

Organizzato e presieduto dal dottor Donato Carlo Zotta, direttore dell’Uosd neurochirurgia d’urgenza della Asl di Pescara, sabato 2 aprile si terrà il convegno Ecm dal titolo “Craniectomia decompressiva: stato dell’arte” all’hotel Villa Maria di Francavilla al Mare.

Intervento chirurgico che prevede l'asportazione di parte della calotta cranica con successiva apertura delle meningi cerebrali, la craniectomia decompressiva è l’ultimo step preso in considerazione quando una patologia cerebrale determina un aumento notevole della pressione all'interno della teca cranica, non controllabile con terapia medica e che mette a repentaglio la vita del paziente.

I pazienti coinvolti sono persone in coma gestite da rianimatori e neurochirurghi.

Le patologie in grado di determinare l'aumento della pressione intracranica sono molteplici e possono essere così riassunte:

gravi traumi cranici con lesioni cerebrali di varia natura (ematomi, contusioni/lacerazioni cerebrali, rigonfiamento massivo del cervello)

patologia vascolare (emorragie cerebrali o ischemie cerebrali)

patologia tumorale ed infettiva (tumori primitivi o metastasi, ascessi cerebrali)

Il convegno porrà attenzione ai traumi cranici gravi, quindi pazienti in coma grave, che sono stati trattati da rianimatori e neurochirurghi con varie terapie.

Oltre all’aspetto tecnico, sarà considerato quello riabilitativo ed etico. 

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