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Alimentazione

Mangiare piccante: sì o no? Tutti i benefici (e non) del peperoncino, o lazzaretto

Soprattutto nei mesi più freddi, dare un tocco “caldo” ai propri piatti può rivelarsi, per molti, una buona idea

Mangiare piccante fa bene o male? Consumare il peperoncino e altre spezie che “pizzicano” e riscaldano è un toccasana oppure no? Soprattutto nei mesi più freddi, dare un tocco “caldo” ai propri piatti può rivelarsi, per molti, una buona idea. Ma è giusto conoscere ogni singolo aspetto, quindi proprietà, benefici ed effetti, se ci sono, negativi.

Attenzione, stiamo parlando del lazzaretto, anche se in tutta Italia – in via generale – lo conosciamo come peperoncino.

Siete curiosi? Scopriamo ogni singolo aspetto di questo ingrediente, che non manca (quasi) mai sulle tavole dei pescaresi.

Accenni sul peperoncino

Arriva direttamente dall’America, portato nel nostro continente da Cristoforo Colombo e in poco tempo si è diffuso in ogni parte del mondo.

Tra le proprietà, che lo rendono particolarmente noto e amato, c’è quella che mangiare peperoncino allunghi la vita. Non è propriamente così, ma di benefici ne ha diversi.

Mangiare piccante fa bene?

Come ogni cibo, bisogna non esagerare con le dosi e con la frequenza. L’eccesso, non porta mai benefici, piuttosto comporta danni. Quindi fa bene mangiare piccante e il peperoncino in genere, ma può fare anche male.

Un dato da tenere in considerazione è il grado di piccantezza, misurabile con la scala Scoville.

Ciò che definisce il gusto di ogni peperoncino è la capsaicina, una sostanza che ha molteplici benefici, tra i quali la capacità di ridurre il colesterolo cattivo nel sangue. Recenti studi scientifici, infatti, hanno dimostrato come il peperoncino possa far bene al cuore, abbassando il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

La capsaicina viene oggi utilizzata in medicina anche nelle cure contro il dolore dovuto a psoriasi, neuropatia o artrite e le vengono attribuite virtù antibatteriche, anti-diabetiche e, addirittura, anti-cancerogene.

È importante sapere, soprattutto se siete amanti del peperoncino secco, che quello fresco è una ricca fonte di vitamine, come la A, la C, i flavonoidi, la luteina e il beta-carotene, tutte sostanze conosciute per le proprietà antiossidanti, in grado di contrastare i radicali liberi.

Ha effetti benefici strettamente legati alla salute, come il miglioramento della circolazione grazie alle proprietà vasodilatatorie, i suoi effetti digestivi e mucocinetici (per eliminare il muco).

In molti sapranno che è conosciuto anche per gli effetti afrodisiaci, in quanto aumenta la sensibilità delle terminazioni nervose e del battito cardiaco e stimola il rilascio delle endorfine, come avviene nel rapporto sessuale. Alcuni lo considerano una sorta di “viagra naturale”, in virtù del miglioramento che apporterebbe in caso di disfunzione erettile.

Perché e quando fa male mangiare il peperoncino?

Purtroppo per i cultori, il peperoncino è noto anche per il suo effetto irritante, una caratteristica che può essere nociva a livello superficiale del nostro organismo, causando bruciore alle mani in caso di contatto, fino a più serie irritazioni di occhi, naso e gola. Per questi motivi è bene maneggiare il peperoncino con attenzione, utilizzare guanti in lattice e non toccarsi gli occhi o la bocca, se si è venuti a contatto con la spezia.

In più il cibo piccante può far male agli organi interni, causando irritazione delle vie urinarie e dell’intestino. Infatti ne è sconsigliata l’assunzione nella dieta per il reflusso gastroesofageo o a chi soffre di gastrite e ulcera, in quanto potrebbe aggravare la situazione.

Alimenti piccanti e peperoncino non sono adatti a donne in gravidanza o in allattamento e bambini sotto i 12 anni, considerati “soggetti delicati”.

Rischi più gravi sono rappresentati dallo sviluppo di cancro alla prostata, al fegato o all’intestino, la cui correlazione con un abuso di peperoncino è stata riscontrata dalla comunità scientifica dei paesi che fanno ampio uso di spezie in cucina, come India e America Latina.

Gli urologi, in particolare, sono preoccupati della diffusione del peperoncino come “viagra naturale”, in quanto se consumato in eccesso, stimola la prostata, ma rischia di irritarla, con conseguente prostatite e sviluppo di tumori alla ghiandola, tra le principali cause di morte della popolazione maschile.

Il punto è che non è il cibo piccante in sé a far male, ma un uso smodato e prolungato. Ecco qualche consiglio per “prendere le misure” col cibo piccante.

Se non volete rinunciare al peperoncino, è bene conoscerne virtù e limiti, seguendo qualche buona regola:

  • consumare cibo piccante non più di due volte alla settimana
  • mangiare cibo piccante non a stomaco vuoto
  • il peperoncino va usato in modiche quantità, all’interno di pasti che comprendano, preferibilmente, anche frutta e verdura freschi e latticini leggeri (che proteggono le mucose).

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