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A 100 anni zia Italina supera frattura al femore e Covid-19 e dopo 2 mesi di ricovero torna a casa [VIDEO]

A raccontare la storia di questa centenaria è l'Agenzia Dire: ricoverata al Santo Spirito per un intervento al femore le è stata diagnosticata la positività al Covid-19

A 100 anni, mercoledì scorso, è tornata finalmente a casa dopo 2 mesi e mezzo di ricovero nell'ospedale di Pescara per il Covid-19 (Coronavirus).
A raccontare la storia di questa centenaria è l'Agenzia Dire: ricoverata al Santo Spirito per un intervento al femore le è stata diagnosticata la positività al Covid-19.

Unica cura possibile: l'isolamento da tutte le persone care, a cominciare da sua figlia Nicoletta Di Gregorio, presidente della Fondazione Pescara Abruzzo.

A poche ore dalla fine di quello che per chiunque sarebbe stato un incubo, zia Italina dice di non aver mai avuto paura ed è lei a rassicurare: "Non ho pensato a me. Ho pensato a tutto il mondo, ma non a me stessa perché io mi sentivo bene. Ho pregato per tutti, per mia figlia e per i miei nipoti. Io parlo con la Madonna come se stessi parlando con mia madre". La fede l'arma di cui si è dotata. Per tutto il resto si è affidata ai medici. Se proprio un pensiero lo ha avuto, è stato proprio per sua figlia che, come lei, è stata colpita dal Covid-19 e costretta, per lo stesso lungo periodo di tempo, all'isolamento domiciliare. Il telefono cellulare è diventato il suo migliore amico e l'unico contatto quotidiano con i suoi cari, a cominciare proprio dalla figlia Nicoletta: "Le dicevo, stai bene tu che tu devi stare bene perché io ho 100 anni e ho passato tutta la mia vita". In quella camera d'ospedale, dove ha atteso pazientemente la guarigione, con una polmonite che le ha però concesso lievi sintomi a dispetto dell'età, di persone, purtroppo, ne ha viste morire tre. E mentre racconta di quei compagni di stanza che ha lasciato lì a continuare la battaglia, il suo animo di donna, madre, nonna e bisnonna qual è, non è mai venuto meno: "Mi dispiaceva vederli stare male. C'era uno in fondo alla stanza che aveva sempre fame. Io prendevo la mia porzione, e siccome le vaschette erano due e io mangio poco, una la davo sempre a lui".

Un pensiero zia Italina lo rivolge ai sanitari che in questi due mesi e mezzo sono stati la sua famiglia: "Gli voglio bene. Mando un bacio a tutti. Che Dio li benedica. Mi hanno voluto bene sia i medici che gli infermieri". 

(nella foto zia Italina a novembre 2019 in occasione di una cerimonia in Comune)

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