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Coronavirus, il virologo Fazii: "Attenzione ai prossimi giorni per il contagio, siamo solo all'inizio"

A dirlo è il virologo Paolo Fazii, direttore del laboratorio della Asl di Pescara, che analizza il dato di ieri con 601 casi di positività ovvero il record in Abruzzo dall'inizio dell'emergenza

Massima attenzione sul fronte dei contagi da Covid-19 (Coronavirus) nei prossimi giorni.
A dirlo è il virologo Paolo Fazii, direttore del laboratorio della Asl di Pescara, che analizza il dato di ieri con 601 casi di positività ovvero il record in Abruzzo dall'inizio dell'emergenza.

«Il dato di una singola giornata ci dice poco, ma se i numeri dovessero essere questi vorrà dire che il trend è peggiorato rapidamente, siamo all'inizio: l'autunno e l'inverno saranno lunghi», dice Fazii come riferisce Ansa Abruzzo.

Secondo Fazii, anche la percentuale dei positivi sul totale dei tamponi eseguiti, 16,3%, dato più alto delle ultime settimane, va valutata nel lungo periodo: «Magari si è trattato di un fatto casuale legato a dei cluster particolari. Dobbiamo monitorare attentamente i prossimi giorni. Al di là del numero assoluto, le valutazioni vanno fatte sui ricoveri, sulle terapie intensive e sui decessi. Gli asintomatici sono tanti e possono far diffondere il virus, ma i veri casi che mandano in tilt il sistema sono quelli acuti».
Fazii non esclude che a incidere sull'aumento dei contagi potrebbero essere le scuole, intese non come attività didattiche, ma in modo più ampio: «A guardare quanto accaduto in queste settimane direi che le criticità non vanno individuate in ciò che succede nelle aule. Il problema è a livello educativo. Magari da parte dei giovani c'è anche un atteggiamento trasgressivo e di base c'è l'educazione impartita in ambito familiare. I genitori hanno un ruolo fondamentale nel far sì che i figli rispettino le regole di prevenzione».

Per quanto riguarda le misure restrittive, Fazii, evidenziando che «un nuovo lockdown come quello di marzo sarebbe eccessivo», spiega che «è fondamentale limitare quanto più possibile la circolazione del virus, trovando il giusto equilibrio: non è facile trovare un compromesso tra sanità, tutela dell'economia e libera circolazione delle persone, ma è ciò che si deve fare. In questo momento dobbiamo fare tutto il possibile per fermare l'onda di contagi». 

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