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Giovedì, 21 Settembre 2023
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Vino cancerogeno e insetti cibo del futuro, una tavola rotonda su rischi alimentari e danni al Made in Italy

Il dibattito in Provincia per fare il punto della situazione. Per l’ex assessore regionale all’agricoltura, Dino Pepe, “i momenti difficili possono anche essere delle occasioni per reinventarsi e ripartire”

La Sala Figlia di Jorio della Provincia ha ospitato una tavola rotonda intitolata “Vino cancerogeno? Insetti cibo del futuro? Tra rischi alimentari e danni al Made in Italy”. A moderare i lavori è intervenuto Lorenzo Valloreja, responsabile dell’area metropolitana per ItalExit, che ha detto: “L’agricoltura è senz’altro il vero oro dell’Abruzzo: l’unica risorsa, reale, della quale mai nessuno potrà depredarci e che grazie alla morfologia della nostra terra ci ha donato i tanti prodotti di eccellenza che hanno fatto grande questa regione, disegnato il paesaggio e dato ricchezze e benessere alle famiglie, tanto da porci al primo posto, tra le regioni meridionali, per il Pil pro capite”.

Per l’ex assessore regionale all’agricoltura, Dino Pepe, “i momenti difficili possono anche essere delle occasioni per reinventarsi e ripartire. Ricordo a tal riguardo come nel 1986, a seguito dello scandalo del vino al metanolo, molti viticultori abruzzesi, per dare un segnale di serietà in quel clima di incertezza, puntarono sulla Doc e fu quello il passo decisivo che permise al vino abruzzese di affermarsi verso l’esterno e di diventare quello che è oggi. Bisogna puntare su di un etichettatura che sia quanto più possibile completa. L’utente ha diritto di sapere non solo da dove proviene il vino, chi lo ha imbottigliato, se contiene solfiti o la gradazione, ma anche chi ha potato la vite e cose di questo genere che indichino la completa filiera d’origine. Più indicazioni diamo, più l’utente è rasserenato”.

Un altro ex assessore all'agricoltura, Mauro Febbo, ha aggiunto: "I cittadini, in fondo, consumano sempre quegli alimenti che danno delle garanzie di sicurezza. Ricordo a tal riguardo che tanti anni fa, su 10 bottiglie d’olio vendute, 8 erano di olio di semi vari e solo 2 di olio di oliva, poi si scoprì, dati alla mano, che l’olio di semi fa male e così il dato si è invertito, ed oggi le 8 bottiglie vendute su 10 sono sempre e solo quelle di olio evo, mentre le restanti 2, neanche sono di semi vari, ma di un unico seme". 

C’è stato poi chi, come Jacopo Colazzilli, giovane imprenditore pescarese, ha evidenziato il fatto che la politica denigratoria verso l’alcol, da parte dell’Irlanda, potrebbe essere lesiva non solo del comparto vinicolo ma anche di quello dei produttori di birra artigianale, una realtà che, in Abruzzo, riguarda, oggi giorno, all’incirca una ottantina di aziende.

In tal senso, il pubblico in sala si è espresso anche favorevolmente verso delle nuove etichette che traccino in maniera più esaustiva e dettagliata possibile tutta la filiera, ma non ha mancato anche di sottolineare come il costo dell’imbottigliamento ed etichettatura sia non trascurabile: di qui la richiesta di creare degli incentivi per questa operazione o di far sì che i costi delle start up, in simili settori, siano necessariamente minori.

Il 10 luglio all’Aurum vi sarà un nuovo incontro sul tema, e questa volta quale relatore d’eccezione sulle tematiche economiche abruzzesi parlerà l'ex senatore Gianluigi Paragone, leader di ItalExit, da poco in libreria con il suo nuovo saggio: “Moderno sarà lei”.

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