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L'esperto Parruti: "La zona rossa può fare poco con la variante inglese, altri posti letto in Rianimazione"

Il direttore dell'Uoc (unità operativa complessa) di Malattie Infettive fa il punto sull'andamento della pandemia da Covid-19 con la variante inglese del virus

Giustino Parruti, responsabile dell'ospedale Covid di Pescara direttore dell'unità operativa complessa di Malattie Infettive, spiega la circolazione veloce del Sars-Cov2 di queste ultime settimane.
«La variante inglese è un'altra cosa e, infatti, in Gran Bretagna, quando si è diffusa, è stato disposto il lockdown. Le attuali misure restrittive con questo virus possono fare poco», afferma Parruti, come riferisce l'Ansa Abruzzo.

Pescara e l'area metropolitana sono ormai già da un mese in zona rossa.

Parruti segnala che «se la crescita si è arrestata, segnali di deflessione non ci sono e siamo su un plateau di numeri altissimi, con l'ospedale che vive il suo momento più difficile dall'inizio dell'emergenza». In provincia di Pescara l'incidenza è al di sopra della soglia di allarme ormai da più di un mese e oggi, a quattro settimane dalla zona rossa, è ancora superiore a 300. Ieri sono stati una ventina gli accessi in ospedale di cui 3 in terapia intensiva: «Continuano ad aumentare i giovani che risultano positivi e quelli con sintomi importanti: per un 30enne è stata necessaria la consulenza di un rianimatore», aggiunge Parruti.

Per fronteggiare l'emergenza è scattato un piano per l'ulteriore ampliamento dei posti di rianimazione: «In accordo con l'unità di crisi regionale, ne verranno attivati sei all'ospedale di Popoli e questo consentirà di decongestionare il sistema. A Pescara non era possibile allestirne di nuovi. Siamo oltre i 41 pazienti in terapia intensiva, mai erano stati così tanti», conclude Parruti.

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