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Giovedì, 23 Marzo 2023
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L'allarme dell'Unsic sulle scuole: "Abruzzo e Molise campanelli d'allarme, la didattica a distanza va estesa in tutta Italia"

Il sindacato datoriale aveva già settimane fa criticato la riapertura delle scuole in presenza soprattutto per gli istituti superiori

Estendere la didattica a distanza, possibilmente al 100%, in tutte le Regioni d'Italia per evitare che accada quanto si sta vedendo in Abruzzo, Tosca e Alto Adige dove le scuole hanno riaperto i battenti prima e la situazione sanitaria è già in peggioramento.

A parlare è il sindacato datoriale Unsic, che interviene in merito alla decisione del presidente Marsilio di passare alla dad al 100% nelle scuole superiori abruzzesi con il sindaco Masci che ha completamente chiuso le scuole a Pescara, e una situazione che si rivela delicata e in peggioramento in diverse regioni come dimostrano i dati:

“Il caso dell’Abruzzo è significativo. Dalla settimana 11-17 gennaio, quella dell’apertura delle scuole, allo scorsa 1-7 febbraio, si è passati da 1.572 a 2.562 contagi. La settimana precedente la riapertura delle scuole i nuovi positivi erano 135 ogni 100mila abitanti, tra il 25 e il 31 gennaio sono saliti a 163. L’Abruzzo è inoltre una delle poche regioni che vede incrementare dall’11 gennaio sia le terapie intensive sia i ricoverati. Perché il governatore Marsilio, ora costretto al dietrofront, ha deciso di riaprire le scuole prima degli altri? - si domanda il sindacato.

MASCI SULLE SCUOLE CHIUSE

In Molise l'unico ospedale Covid regionale, quello di Campobasso, è ormai saturo ed è stata istituita la zona rossa rafforzata in ben 27 comuni.

“Se non si favorisce la Dad, presto emergeranno problemi anche in altre regioni, ad esempio Campania, Lazio e Marche. A Roma l’Asl 1 attesta la crescita costante dei positivi sia tra gli studenti sia tra il personale scolastico. In Campania, in dieci giorni di apertura delle scuole, dal 25 gennaio al 4 febbraio, sono già 2.280 i positivi nel mondo della scuola. Nelle Marche preoccupano le varianti. Sono proprio le varianti, insieme alle scuole aperte, ad alimentare la crescita del numero dei contagiati: se non si mette un freno oggi, già tra qualche giorno potremo assistere al peggioramento della situazione in molte regioni"

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