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Una giornata in carrozzina carica di emozione e di riflessione per gli studenti del Galilei nel progetto "Sentinelle di civiltà" [FOTO]

I 53 studenti hanno percorso in carrozzina le vie centrali di Pescara nell'ambito del progetto promosso dall'ufficio disabili del Comune di Montesilvano e dall'associazione "Carrozzine determinate"

Hanno potuto vivere in prima persona le difficoltà che ogni giorno sono costretti a vivere i disabili in carrozzina che percorrono le vie e vicoli del centro di Pescara gli studenti del liceo Galileo Galilei di Pescara, nell'ambito della conclusione del progetto "Sentinelle di civiltà" promosso dall'ufficio disabili del Comune di Montesilvano e in particolare dal responsabile Claudio Ferrante, che è anche presidente dell'associazione Carrozzine determinate. I 53 studenti coinvolti, dopo il giro in carrozzina, hanno come prima cosa richiesto al Comune di Pescara di istituire un numero verde  a cui rivolgersi in caso di occupazione impropria di un parcheggio riservato ai disabili o di ostruzione di uno scivolo che agevoli il passaggio sul marciapiede.  Un problema particolarmente sentito e presente nelle città dove spesso gli stalli dedicati alle persone con disabilità vengono occupate abusivamente dagli automobilisti in cerca di parcheggio.

I giovani  si sono seduti sulle sedie a rotelle messe a disposizione dalla Orthosan di Montesilvano e dalla sede di via Vespucci hanno percorso le vie centrali di Pescara per toccare con mano le difficoltà che quotidianamente vivono i disabili.

“C’è bisogno di molta concentrazione, forza fisica e mentale – hanno affermato i ragazzi, guidati dalla docente Ughetta Febbo -. Quando camminiamo, agiamo automaticamente, per guidare una carrozzina non è così”. “Io mi sono sbucciato una mano – continua un altro ragazzo – perché ho sbattuto contro un muro nel tentativo di orientare la carrozzina, ma domani passerà tutto. Resta la ferita delle barriere che ogni giorno i disabili incontrano”.

Un gruppo di studenti ha dichiarato di aver trovato proprio un parcheggio per disabili ostruito, chiamando la polizia municipale anche se nel frattempo l'auto è stata spostata: "Non è giusto dover mendicare i diritti umani". Due ragazze hanno poi esclamato a Ferrante:

"Io e la mia amica abbiamo sorriso  delle nostre difficoltà sulla sedia a rotelle, ma poi ci siamo fermate e abbiamo capito che quel tipo di difficoltà, se vissuta costantemente, riesce a devastarti e a farti passare il desiderio di uscire di casa. Prima sei spaventato, poi ti vergogni e infine ti arrabbi”.

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