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Truffe agli anziani: dalla prefettura i buoni consigli per prevenirle

Il prefetto Giancarlo Di Vincenzo presenta un piccolo "vademecum" già inviato a sindaci e uffici pubblici: "L'obiettivo è alzare il livello di attenzione verso un fenomeno non allarmante, ma spregevole"

Un fenomeno non allarmante, ma presente e troppo spesso silente che, per chi lo subisce, è un vero e proprio trauma.
La prefettura di Pescara si rivolge a tutta la comunità, a cominciare dai sindaci e i dirigenti degli uffici pubblici, perché si alzi il livello di attenzione nei confronti delle truffe agli anziani. Per questo, ha annunciato il prefetto Giancarlo Di Vincenzo, in accordo con il comitato provinciale dell'ordine e la sicurezza, è stato realizzato una sorta di piccolo vademecum fatto di buoni consigli da seguire per evitare di essere la prossima vittima.

Già inviato ai primi cittadini e i dirigenti delle pubbliche amministrazioni del territorio, l'obiettivo, spiega lo stesso Di Vincenzo, è “elevare la rete di attenzione per proteggere le persone più fragili”. Dal non aprire la porta agli sconosciuti, al verificare chiamando le centrali operative per verificare se, chi bussa, è davvero come dichiara un componente delle forze dell'ordine, fino al rivolgersi ai dipendenti della banca o dell'ufficio postale dove ci si è recati per prelevare nel caso in cui si noti una persona sospetta, oppure, se già lontani, rifugiarsi in un negozio e far chiamare chi di dovere, sono solo alcuni dei consigli che la prefettura dà agli anziani, così come quello di farsi accompagnare, quando possibile, da un familiare o una persona di fiducia soprattutto quando si va a prelevare la pensione, non andarci sempre alla stessa ora seguendo l'identico percorso, non fidarsi di chi propone un guadagno facile anche qualora appaia come una persona perbene e distinta e, ancora, tenere sempre lontana la carta di credito o il bancomat dal pin e, se si porta denaro contante, riporlo in un astuccio da non tenere in borsa ma, magari, nella tasca interna della giacca o comunque indosso.

“Vogliamo contrastare e prevenire un fenomeno particolarmente spregevole”, sottolinea Di Vincenzo che tale lo è, aggiunge, ancor più in un momento storico già così difficile. “L'appello è a tutti per far sì che, elevando l'attenzione sui comportamenti quotidiani, si possa prevenire l'effetto sorpresa che è spesso alla base delle truffe agli anziani”. Truffe che, va ricordato, non sono sempre le stesse perché, come sottolinea il Prefetto “la criminalità è sempre in evoluzione, ma le regole di prudenza sono sempre le stesse e questo va valorizzato perché troppo spesso le dimentichiamo”. Tra le altre accortezze da prendere, segnala il vademecum, quella di non uscire mai a firmare e se proprio è necessario, farlo dalla porta senza aprire la catenella. Consigliabile anche farsi attivare, dai propri familiari, i canali informatici della domiciliazione bancaria delle utenze, custodendo bene i codici di accesso e senza effettuarlo mai da una mail ricevuta. E se dovesse accadere di essere inseguiti da qualcuno che dice di essere un cassiere della banca o dell'ufficio postale da cui siete usciti perché potrebbe esserci un errore nel conteggio del denaro, non dateglielo: nessun cassiere lo farebbe.

Insomma, buoni e semplici consigli da seguire per arginare un fenomeno che a Pescara e provincia non sarà allarmante, come più volte ribadisce il Prefetto elogiando la capacità di fare rete sociale del territorio e sottolineando che il trend non è in crescita, ma che possono aiutare nell'evitare di lasciarsi travolgere dall'emotività con quell'effetto sorpresa che potrebbe spingere una persona fragile a cadere in una truffa ben congeniata e tante volte neanche denunciata per la vergogna di averla subita.

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