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Venerdì, 22 Settembre 2023
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Premi Flaiano, sale la preoccupazione per l'eventuale trasferimento e aumentano gli appelli perché ciò non avvenga

La presidente provinciale di Federalberghi Daniela Renisi chiede di fare ogni sforzo perché non si perda un patrimonio come quello dei Premi e sul tema anche Italexit dice la sua auspicando un ripensamento seppur sostenendo le ragioni della polemica

Si chiuderano stasera, domenica 2 luglio, i Premi Flaiano con la consueta parata di stelle, ma è sul suo destino che il sipario non è ancora sceso. Proprio oggi, aveva annunciato qualche giorno fa la presidente Carla Tiboni, si dovrebbe sapere se la decisione di portarli via da Pescara sarà o meno confermata.

Ad intervenire chiedendo che sia scongiurata questa possibilità è anche Federalberghi con la presidente provinciale Daniela Renisi. “È necessario fare ogni sforzo affinché questa manifestazione non lasci Pescara – afferma - sarebbe davvero una perdita per tutto il territorio non solo a livello turistico considerato che all’insegna della cinquantesima edizione il Premio Flaiano è una delle manifestazioni più longeve e di spessore che rappresenta la città di Pescara e l’intero Abruzzo”.

Sul tema interviene anche il coordinatore di Italexit per l'area metropolitana pescarese Marius Creati. L'auspicio anche in questo caso è che i lavori sugli spalti che hanno fatto scoppiare la polemica non portino alla decisione di spostare i Premi. Per lui sebbene di dissapori tra l'amministrazione e la presidente Carla Tiboni siano sempre stati palesi, questi, dichiara sottolineando che la scelta di fare quell'intervento proprio nei giorni del Flaiano Film Festival sia stata quanto meno discutibile, devono rimanere al di fuori del clamore politico cittadino. Qui non si tratta di porsi da una parte o dall’altra, ma comprendere che Pescara non può perdere il Flaiano Film Festival. E Pescara deve battersi perché la manifestazione rimanga nel suo luogo d’origine. L'abbandono inaugurerebbe un grave declino del patrimonio culturale locale – conclude -, un declino che comprometterebbe la stessa conservazione dell'identità pescarese più profonda. E noi non intendiamo rimanere in silenzio”.

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